Il nuovo spettacolo di Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari, I FIGLI DELLA FRETTOLOSA, in scena a B.Motion Teatro il 29 agosto, prevede una residenza artistica e un workshop gratuito intensivo dal 23 al 28 agosto dalle 14.00 alle 20.00 negli spazi del CSC San Bonaventura.
Il workshop e lo spettacolo, affrontano la questione della diversità, in particolare della cecità e del senso che ha oggi il 'vedere' nel nostro mondo bombardato da immagini e suoni che alluvionano i sensi forti, ovvero la vista e l'udito.
Lo spettacolo, realizzato con il contributo dell'Unione Italiana Cechi, prende come punto di partenza le riflessioni di un cieco, di chi guarda ma non vede, di chi sente la realtà, di chi percepisce differentemente. È un punto di vista reale, in quanto limite fisico, ed anche metaforico, in quanto condizione esistenziale.
Un'immagine e un'idea ha preso corpo in questi anni nella fantasia dei due artisti: un coro composto da persone non vedenti, con i bastoni bianchi e gli occhiali scuri, che diviene rappresentazione della nostra società, allegoria di un popolo cieco, smarrito, che vive in una condizione permanente di instabilità, di assenza di prospettive.
Il progetto coinvolge anche un gruppo di persone non vedenti ed ipovedenti che, a partire da spunti autobiografici, porta in scena insieme agli attori della compagnia un affresco del contemporaneo attraverso il quale raccontarsi e nel quale riconoscersi.
Nel 2001 Gianfranco Berardi, attore pugliese non vedente, incontra sulla scena l’attrice Gabriella Casolari, emiliana, con la quale inizierà un percorso che, dopo varie esperienze con diverse realtà produttive di calibro nazionale ed internazionale nel settore teatrale, cinematografico e radiofonico, convoglierà nel 2008 nella Compagnia Berardi Casolari. La poetica espressa dal gruppo appartiene a quella branca teatrale generalmente riconosciuta come teatro contemporaneo ed in particolar modo affonda le sue radici in quella corrente detta “nuova drammaturgia”.
La compagnia, infatti, fino ad oggi ha sempre messo in scena opere originali di drammaturgia contemporanea, scritte dagli stessi Berardi, Casolari
Il workshop, completamente gratuito è aperto ad un massimo di 12 partecipanti.
Un’esperienza artistica, ma anche umana, che si tradurrà nel prendere parte alla performance del 29 agosto.
Per informazioni ed iscrizioni contattare gli uffici del Festival: tel. 0424 519804 o inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
- Sottotitolo:
La Piccionaia/ Anagoor, Sotterraneo, Massimiliano Civica
- Data evento:
27-08-2021
- Dove:
Centro storico
- Prezzo:
€ 5
- Orario:
18.30
- Eventi Correlati:
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- Tipologia:
Teatro
Un percorso di frammenti d’autore sul tema del desiderio per ritornare a percorrere lo spazio pubblico dopo l’esperienza della quarantena “a distanza di sicurezza”. Tre luoghi di una città, studiati abilmente attraverso le immagini di Google Street View, diventano scenografia di un viaggio fatto di parole, suoni, musiche, azioni, di cui tre artisti differenti affidano la memoria sonora a testimoni speciali: gli spettatori, veri attori dello spazio urbano-teatrale della piazza.
- Sottotitolo:
La Piccionaia/ Anagoor, Sotterraneo, Massimiliano Civica
- Data evento:
28-08-2021
- Dove:
Centro storico
- Prezzo:
€ 5
- Orario:
18.30
- Eventi Correlati:
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- Tipologia:
Teatro
drammaturgia
Anagoor, Sotterraneo, Massimiliano Civica
cornice narrativa Carlo Presotto
cornice sonora Andrea Cera
produzione La Piccionaia
Un modo nuovo di guardare e sentire la città grazie alle voci di Anagoor, Sotterraneo e Massimiliano Civica che accompagnano lo spettatore e lo invitano ad aprirsi ad un nuovo sguardo. Un percorso di frammenti d’autore sul tema del desiderio di ritornare a percorrere lo spazio pubblico dopo l’esperienza della quarantena “a distanza di sicurezza”, con l’utilizzo di radiocuffie. Protagonisti, tre luoghi in una città: in ognuno di essi un artista ha costruito un viaggio, fatto di parole, suoni, musiche, azioni.
Ogni artista, come gli angeli disoccupati del film “Il cielo sopra Berlino” di Wim Wenders, ha lavorato da casa, lontano dall’aspetto fisico del luogo: ognuno di loro ha usato solo
Google Street View, ma anche la propria memoria e quella dei testimoni che ha scelto. A guidare ciascuno, una promessa: anche finito l’isolamento la sua presenza sarà solamente
sonora. Ad agire infatti, saranno solo gli spettatori che ascolteranno la sua voce attraverso le radio-cuffie, rispettando la distanza di sicurezza ed indossando la mascherina. I passanti inconsapevoli, diventeranno comparse dello spettacolo, lo spazio urbano della piazza andrà a delineare il confine delle quinte.
In ogni città delle guide accompagnano il viaggio, in un invito a riaprire gli occhi per guardare il mondo, per riscoprirne i colori, per ricominciare ad osservare la grandezza della semplicità in un profumo, un suono, un colore, un gesto.
- Accessibilità:
Si
- Sottotitolo:
Menoventi
- Data evento:
25-08-2021
- Dove:
Teatro Remondini
- Prezzo:
€ 5
- Orario:
22.00
- Eventi Correlati:
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- Tipologia:
Teatro
- Acquista Biglietto:
Acquista Biglietto
tratto dall’omonimo romanzo di Serena Vitale, edizioni Adelphi
ideazione
Consuelo Battiston, Gianni Farina
drammaturgia, regia, suono, luce
Gianni Farina
con Consuelo Battiston, Tamara Balducci, Leonardo Bianconi, Federica Garavaglia, Mauro Milone
organizzazione e promozione
Maria Donnoli, Marco Molduzzi
artwork Marco Smacchia
coproduzione E Production / Menoventi, Ravenna Festival, Operaestate Festival
Una riformulazione in chiave teatrale dell'avvincente indagine di Serena Vitale sul mistero della morte di Majakovskij: un giallo fantastico che cerca di mettere ordine agli ultimi frenetici giorni del poeta. Un’impresa quasi impossibile, fatta di dimensioni narrative e punti di vista che si scontrano davanti a una giuria implacabile: il pubblico.
Raccontare gli ultimi giorni di Majakovskij significa raccontare la fine di una generazione straordinaria, la rapidissima parabola di un manipolo di ragazzi che si riunirono sotto il vessillo della Rivoluzione d’Ottobre, trasformarono radicalmente il modo di concepire le rispettive discipline e terminarono con violenza la produzione artistica o la vita stessa. Majakovskij fu il massimo esponente di quella generazione, il poeta più amato, idolatrato, invidiato, deriso.
Negli ultimi due anni della sua breve esistenza iniziò a disseminare poemi e commedie con rimandi al viaggio nel tempo. Decise di rivolgersi direttamente ed esplicitamente ai posteri, escludendo i propri contemporanei, come se volesse ignorare il presente per inviare messaggi, preghiere e moniti agli “uomini del futuro”. La resurrezione – un altro modo di viaggiare nel tempo, a ben guardare - divenne un tema ricorrente. Perché?
Secondo la compagnia Menoventi, Majakovskij stava già rinunciando a vivere nel suo mondo e nel suo tempo, rimandando la propria felicità a un mondo futuro, popolato da uomini e donne fosforescenti che appaiono anche in scena.
- Accessibilità:
Si
- Sottotitolo:
Eugenio Barba/ Julia Varley
- Data evento:
25-08-2021
- Dove:
Sala Martinovich
- Prezzo:
€ 5
- Orario:
18.00
- Eventi Correlati:
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- Tipologia:
Teatro
- Acquista Biglietto:
Acquista Biglietto
regia Eugenio Barba
con Julia Varley
dell’Odin Teatret
"Il testo è un tappeto che deve volare lontano": con questa frase inizia lo spettacolo/dimostrazione in cui sono percorsi 30 anni di testi dagli spettacoli dell’Odin Teatret. Poche spiegazioni essenziali accompagnano il lavoro vocale che esemplifica il passaggio dallo scritto allo spazio, dalla freddezza della carta alla libertà dell’interpretazione. Seguirà un incontro con Eugenio Barba che si svilupperà a partire dal tema centrale di Operaestate 2021: "le ecologie del presente".
Fondato a Oslo, in Norvegia nel 1964, l'Odin Teatret si è trasferito a Holstebro, in Danimarca, nel 1966, diventando Nordisk Teaterlaboratorium - Odin Teatret. Oggi i suoi 40 membri provengono da più di undici paesi e quattro continenti, e le sue attività comprendono spettacoli, corsi, festival e pubblicazioni editoriali e audiovisive, residenze artistiche e iniziative culturali e progetti speciali per la comunità di Holstebro e dell'area circostante.
L'Odin Teatret ha creato 79 spettacoli rappresentati in 66 Paesi. Nel corso di queste esperienze, si è sviluppata una specifica cultura dell'Odin, basata sulla diversità e sulla pratica del "baratto": gli attori dell'Odin si presentano con il loro lavoro artistico alla comunità che li ospita e, in cambio, questa risponde con canti, musiche e danze appartenenti alla propria tradizione.
Uno scambio di manifestazioni culturali che offre non solo una comprensione delle forme espressive dell'altro, ma che sfida pregiudizi, difficoltà linguistiche e culturali.
- Accessibilità:
Si
- Sottotitolo:
È solo un lungo tramonto
- Data evento:
31-08-2025
- Dove:
Palazzo Sturm
- Prezzo:
unico € 8
- Orario:
17.00
- Tipologia:
Teatro
testo, regia e performer Jacopo Giacomoni
sound design Alessandro Gambato
video e visual Furio Ganz
scenografia Arianna Sortino
costumi Ambra Accorsi
assistenza e grafica Eleonora Bonino
testo vincitore della menzione speciale Franco Quadri del Premio Riccione 2023
coproduzione Teatro Stabile di Bolzano
in residenza presso Teatri Riflessi/IterCulture, in partnership con gARTen (Lugano), con il supporto di Eu-ropean Festivals Fund for Emerging Artists – EFFEA, della European Festivals Association (EFA)
sostegno di IntercettAzioni - Centro di Residenza Artistica della Lombardia, Operaestate/CSC di Bassano del Grappa
testo scritto grazie alla residenza “Futuro Passato” di Tinaos in collaborazione con CSS di Udine
Anteprima Nazionale
Focus drammaturgia contemporanea
Premiata con la menzione Franco Quadri (Premio Riccione 2023), È solo un lungo tramonto è un’opera teatrale innovativa realizzata attraverso la reiterazione e disgregazione meccanica di dialoghi intercorsi tra l’autore e il padre, affetto da Alzheimer. Dettando quelle conversazioni al computer e ridettando le tra-scrizioni, il testo ha assorbito le stesse perdite e ripetizioni che la memoria del padre restituiva, creando una relazione intensa con il tempo e la dimenticanza. Il risultato è un’hauntology teatrale in cui il passato aleggia su un presente fuori asse. Non ci sono tensioni, né colpi di scena, non c’è, in fondo, nessun dram-ma. È soltanto un lento disgregarsi. È solo un lungo tramonto.
- Accessibilità:
Si
- Sottotitolo:
È solo un lungo tramonto
- Data evento:
31-08-2025
- Dove:
Palazzo Sturm
- Prezzo:
€ 8
- Orario:
17.00
- Tipologia:
Teatro
text, direction and performer Jacopo Giacomoni
sound design Alessandro Gambato
video and visual Furio Ganz
set design Arianna Sortino
costumes Ambra Accorsi
assistance and graphics Eleonora Bonino
text winner of the special mention Franco Quadri of the Riccione Prize 2023
co-production Teatro Stabile di Bolzano
in residence at Teatri Riflessi/IterCulture, in partnership with gARTen (Lugano), with the support of Eu-ropean Festivals Fund for Emerging Artists - EFFEA, of the European Festivals Association (EFA)
support of IntercettAzioni - Centro di Residenza Artistica della Lombardia, Operaestate/CSC of Bassano del Grappa
text written thanks to the residency ‘Futuro Passato’ by Tinaos in collaboration with CSS of Udine
National Preview
Focus contemporary dramaturgy
Awarded the Franco Quadri mention (Riccione Prize 2023), È solo un lungo tramonto (It's just a long sunset) is an innovative theatrical work realised through the mechanical reiteration and disintegration of dialogues between the author and his father, who suffers from Alzheimer's disease. By dictating those conversations on the computer and redacting the transcripts, the text absorbed the same losses and repetitions that the father's memory returned, creating an intense relationship with time and forgetfulness. The result is a theatrical hauntology in which the past hovers over an off-axis present. There are no tensions, no twists, there is, after all, no dram-ma. It is just a slow disintegration. It is just one long sunset.