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BABILONIA TEATRI

  • Sottotitolo: 322^ residenza artistica
  • Summary: In residenza artistica negli spazi del CSC San Bonaventura dal 14 febbraio al 5 marzo, Babilonia Teatri prosegue la sua ricerca artistica
  • Data evento: 05-03-2025
  • Dove: CSC San Bonaventura
  • Orario: sharing a porte chiuse
  • Tipologia: Teatro

di Babilonia Teatri
con Enrico Castellani, Valeria Raimondi, Francesco Scimemi, Emanuela Villagrossi
scene e costumi Babilonia Teatri
produzione Teatro Metastasio di Prato
foto Sara Castiglioni

Abracadabra vuole essere uno spettacolo che fonda, leghi e intrecci magia e morte. La magia si nutre della sua vera o presunta capacità di dominare le forze della natura.
L'interrogativo è se la sua forza e il suo immaginario possano qualcosa anche nei confronti della fine.
Apparizione e sparizione sono un classico della magia. Il fatto che i corpi prendano vita e poi, a un tratto, la perdano, nonostante tutte le spiegazioni di tipo scientifico, ha qualcosa di incommensurabile. Qualcosa di sconvolgente, di straordinario nella sua ordinarietà.
Tutti conoscono il numero della colomba che esce dal cilindro. A tutti è capitato di vedere sparire sotto i propri occhi, grazie a un gioco di prestigio, un foulard, una moneta, un orologio. Un attimo prima c’erano, un attimo dopo no.

Abracadabra fonde teatro e magia. Sacro e profano. Fantasmi e corpi. Vita e ossessioni. Morte e mondo onirico.

Il progetto, nella sua forma definitiva, sarà presentato all'edizione 2025 di Operaestate Festival.

Babilonia Teatri è una formazione entrata con passo deciso nel panorama teatrale contemporaneo distinguendosi per un linguaggio che a più voci viene definito pop, rock, punk.
I fondatori del gruppo, Enrico Castellani e Valeria Raimondi, compongono drammaturgie dall’incedere unico, sorta di litanie scolpite nelle contraddizioni dell’oggi, portate in scena con attitudine ribelle. Hanno indagato diverse angolazioni della vita di provincia, cristallizzandola come microcosmo di un dolore universale, affrontato con coraggio dissacrante. Coraggio che è valso al gruppo il prestigioso Leone d’argento della Biennale di Venezia.
Babilonia Teatri si caratterizza per il suo sguardo irriverente e divergente sull’oggi che mostra i nervi scoperti del nostro tempo. Per uno stile fuori dagli schemi che intende il teatro come specchio della società e della realtà. Attraverso l’uso di nuovi codici visuali e linguistici esprime la necessità e l’urgenza dell’interrogazione, per far emergere conflitti e tensioni, con ironia e cinismo, affetto e indignazione.

 

CENTRO PER LA SCENA CONTEMPORANEA, Residenze

  • Visite: 274

EMILIO VACCA

  • Sottotitolo: 318^ residenza artistica
  • Summary: In residenza artistica negli spazi del CSC San Bonaventura dal 7 al 15 ottobre, Emilio Vacca prosegue la sua ricerca dal titolo provvisorio “Uno sguardo da lontano – Alberto Giacometti”
  • Data evento: 15-10-2024
  • Dove: Palazzo Agostinelli
  • Orario: non è previsto sharing
  • Tipologia: Teatro

un progetto di Emilio Vacca
vincitore del bando C.Re.A.Re Campania/MUD 2023
vincitore del premio Nuove Sensibilità 2.0
Testo e Regia Emilio Vacca
con Arianna D’Angiò e Valerio Pietrovita
Produzione NUT Art
con il sostegno di OperaEstate
Foto Davide Scognamiglio

Il progetto di ricerca dal titolo provvisorio “Uno sguardo da lontano – Alberto Giacometti” muove dalla crisi che colpisce lo scultore e pittore di origini svizzere Alberto Giacometti a partire dalla morte del padre e che lo induce ad abbandonare il punto di vista del surrealismo e a ricercare un nuovo metodo per scolpire ciò che vede. Ma cos’è che vede? Il surrealismo lo aveva portato a guardare al mondo dei sogni e dell’immaginazione, la crisi lo indurrà a guardare la realtà. Una realtà inafferrabile come la testa di suo fratello Diego, che ogni giorno cambia perché tutto scorre e non ci si bagna mai due volte nello stesso fiume. Come scolpirla allora senza pietrificarla? Come fare a rendere la vita che c’è in uno sguardo in una forma di plastilina? Come dare alla testa la sua giusta dimensione? Luogo di scismi estetici, la testa e la sua rappresentazione diventano l’emblema della crisi dell’artista. Ma anche della crisi della rappresentazione dello stato-nazione e del corpo fisico dell’individuo e della collettività, quando in Europa si diffondevano pseudo-studi sulla razza e ideologie xenofobe.

Emilio Vacca è attore per il teatro, il teatro danza, il cinema e la televisione. È autore di testi di prosa. Ha lavorato in oltre quaranta titoli tra cui Studio su Medea di Antonio Latella, vincitore del premio UBU come miglior spettacolo nel 2007 e Bad Lambs di Michela Lucenti/Balletto Civile, vincitore del premio Danza&Danza 2017. Come autore vince il premio Nuove Sensibilità 2.0 con il testo “Caduto”, ispirato alla vita e alle opere di Alberto Giacometti. Oltre che per teatri e compagnie italiane, ha lavorato come attore guest per la Schauspielhaus di Colonia e la Neuköllner Oper di Berlino. Viene diretto, tra gli altri, da Antonio Latella, Massimo Castri, Luca Ricci, Andrea De Rosa, Michela Lucenti, Davide Iodice. Nel 2019 è ospite del progetto UFO – residenze d’arte non identificate a cura del teatro La Contrada e viene invitato a sviluppare una creazione site specific nella città di Trieste. Al cinema è co-protagonista del film Esterno sera di Barbara R. Prudente. Recita nella prima stagione di Gomorra – La serie. Dal 2020 conduce un laboratorio di comunità nell’isola di Ventotene.

 

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JACOPO GIACOMONI

  • Sottotitolo: 316^ residenza artistica
  • Summary: In residenza artistica negli spazi del CSC San Bonaventura dall'1 al 15 ottobre, Jacopo Giacomoni prosegue la sua ricerca intitolata "E' solo un lungo tramonto"
  • Data evento: 14-10-2024
  • Dove: Sala Teatro al Castello
  • Orario: sharing a porte chiuse
  • Tipologia: Teatro

È solo un lungo tramonto
di Jacopo Giacomoni

Testo vincitore della menzione speciale Franco Quadri del Premio Riccione 2023
Progetto in coproduzione con Teatro Stabile di Bolzano
in residenza presso Teatri Riflessi/IterCulture, in partnership con gARTen – festival di teatro nel parco di Fondazione Claudia Lombardi per il teatro (Lugano), con il supporto di European Festivals Fund for Emerging Artists – EFFEA, un’iniziativa della European Festivals Association (EFA), co-finanziata dall’Unione Europea
col sostegno di IntercettAzioni - Centro di Residenza Artistica della Lombardia

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Questo è un dispositivo di distorsione testuale per un teatro della dimenticanza, per una hauntology teatrale. Ho registrato i ricordi di mio padre, li ho trascritti e li ho dettati al mio computer che li ha a sua volta trascritti; li ho riletti, ridettati al computer che li ha nuovamente trascritti, e così via. Il processo sloga il testo come la memoria di mio padre è slogata dalla demenza. «The time is out of joint». Viviamo un presente che non si può ricordare infestato da un passato che non si può dimenticare. È una lenta disintegrazione verso il silenzio. Non c’è tensione, non c’è in fondo nessun dramma. È solo un lungo tramonto.

Laureato in Filosofia con una tesi sull’esistenza dei personaggi fittizi, lavora come drammaturgo e performer. Nel 2024 vince il Bando Autori di Biennale Teatro con il testo Tacet. Nel 2023 vince la menzione speciale Franco Quadri del Premio Riccione con il testo È solo un lungo tramonto. Porta avanti una ricerca strutturalista sulla drammaturgia, progettando ordigni spettacolari che accolgono la partecipazione del pubblico e il caso, cercando di costruire esperienze teatrali ludico-rituali che inneschino cortocircuiti con il tempo e lo sguardo di spettatori e performer. Negli ultimi lavori ha creato dei parassiti drammaturgici che aggrediscono organismi testuali già esistenti, un dispositivo teatrale per eleggere la più grande tragedia dell’umanità, un ufficio teatrale per la celebrazione di un funerale in scena, un gioco per rivivere da zero una seconda vita sul palcoscenico, un esperimento di hauntology teatrale sulla perdita della memoria del padre. Come performer fonde il suo percorso di attore a quello di sassofonista, in una continua esplorazione nel campo dell’improvvisazione libera e dei suoni non idiomatici.

 

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ALESSANDRO BUSINARO - STEFANO FORTIN

  • Sottotitolo: 319^ residenza artistica
  • Summary: In residenza artistica negli spazi del CSC San Bonaventura dal 20 ottobre al 4 novembre, Alessandro Businaro e Stefano Fortin proseguono la loro ricerca intitolata "Pay Per View"
  • Data evento: 31-10-2024
  • Dove: CSC San Bonaventura
  • Orario: 18.00
  • Tipologia: Teatro

Pay Per View di Alessandro Businaro e Stefano Fortin
con Lorenzo Frediani
Regia Alessandro Businaro
assistente alla regia e alla drammaturgia Chiara Businaro

Produzione Bus 14, prodotto esecutivamente da MALTE e con il sostegno di Teatro del Carro/ MigraMenti

Residenza realizzata grazie al supporto del progeto VENE.RE

Nel 2017 sul Messaggero del Veneto venne pubblicata una lettera di un 30enne friulano di nome Michele che, a causa di una società non in grado di offrirgli un mondo all’altezza delle sue aspettative, decise di suicidarsi.
Il processo creativo Pay-per-view è partito dagli interrogativi generazionali e politici suscitati da questa lettera e, dopo diverse fasi di studio e la prima residenza del bando VENE.RE al Teatro del Lemming di Rovigo, giunge a Bassano per approfondire e testare alcuni elementi drammaturgici e del dispositivo performativo.
Ognuna delle tre fasi di residenza è divisa in due momenti: il primo è quello, attraverso le reti dei tre partner, di realizzare interviste a giovani adulti per approfondire con loro i nuclei centrali della drammaturgia (la crudeltà dei rapporti di forza tra disponibilità economica e aspettative; la brutalità insita nell’atto di dover prendere una decisione; le dinamiche che si stabiliscono tra “pagare” e “vedere”); il secondo è quello di gettare le basi del dispositivo scenico, attraverso un laboratorio e un primo lavoro su palco, che permetteranno di esplorare alcune delle relazioni tra i tre soggetti fondanti del futuro spettacolo: il piano rappresentativo di una vicenda da osservare; il performer; le possibilità del pubblico di interagire con la visione, di interrompere, continuare o sospendere l’atto del vedere.
Grazie al supporto del progetto VENE.RE, che mette in rete le residenze della regione Veneto (Teatro del Lemming, Operaestate Festival/CSC Bassano del Grappa, Teatro Comunale di Vicenza), il gruppo avrà modo di poter lavorare con tre bacini di testimonianze diverse, riuscendo così a capire quali delle questioni sono strutturali e quali invece variano in base alla circostanza.

Alessandro Businaro (regista classe 1993, formatosi alla Scuola di teatro Galante Garrone e all'Accademia Silvio d'Amico) e Stefano Fortin (drammaturgo e dramaturg classe 1989, formatosi all'Accademia dello Stabile del Veneto) collaborano assieme dal 2018, prima per il progetto Amleto (finalista alla Biennale College Registi Under 30) ; poi nel 2020 per lo spettacolo George II (con cui partecipano alla 48ma edizione della Biennale Teatro); e poi nel 2021 ideano Orizzonte Postumo, progetto residenziale prodotto dal Teatro Stabile del Veneto, nel quale viene realizzata la trilogia Abitare lo specchio. Per formalizzare il rapporto pluriennale e produrre in autonomia i propri lavori, i due fondano nel 2023 la compagnia Bus 14, che attualmente comprende anche Chiara Businaro ed Enrico Catapano e ha all'attivo la performance 35040 e l’inaugurazione, nel 2024, di nidOramai, uno spazio residenziale nel comune di Villa Estense (PD). Individualmente, Businaro dal 2021 è direttore artistico di Teatro in Quota, festival di arte performativa di Rocca di Mezzo (AQ) attraverso il quale ha creato una rete internazionale che ha portato nel 2022 alla fondazione, assieme ad altri 5 registi provenienti da tutta Europa, del collettivo El Encuentro. Fortin, invece, tra il 2021 e il 2023 è coinvolto nei progetti Abbecedario, Calendario civile e Italian Stories, prodotti dal Piccolo di Milano. Nel 2022 vince, con il testo Cenere, il bando Biennale College Teatro Autori Under 40.

 

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RACHEL SHEIL

  • Sottotitolo: 320^ residenza artistica
  • Summary: In residenza artistica negli spazi del CSC San Bonaventura dal 3 al 20 novembre, Rachel Sheil prosegue la sua ricerca
  • Data evento: 20-11-2024
  • Dove: Sala Teatro al Castello
  • Orario: non è previsto sharing
  • Tipologia: Danza

  EN Co Funded by the EU POS   Logo GoetheInstitut 2011

"Durante questa residenza, esplorerò e interrogherò la mia pratica coreografica verso l'obiettivo di creare un assolo. Proporrò compiti quotidiani a me stessa e agli artisti e comunità locali che vorranno condividere con me momenti di ricerca, al fine di generare movimento in modi diversi. Questo comporterà l'uso e la condivisione di abilità di movimento di Street Dance e approcci di danza contemporanea per estrarre il movimento da luoghi improbabili. La mia voce artistica in particolare difende la gioia, il divertimento e la giocosità, e il mio lavoro aiuterà gli adulti a ricordare cosa significa portare il gioco nella vita quotidiana e nella pratica artistica."

Formatasi in danza contemporanea e hip-hop, Rachel è un autoproclamata difenditrice della gioia. Traendo il movimento dai fumetti, anime, animazione, pop-culture e reami fantasy, crea mondi in cui il Sé è al suo stato più giocoso e vulnerabile. L'umorismo caratterizza molto del lavoro di Rachel, oltre al colore e all'energia, e c'è un filo pensieroso, a volte malinconico, che si fa sentire.
Rachel ha una laurea e un master in danza contemporanea presso l'Università di Limerick ed è stata artista associata con Dance Limerick. Ha fondato la Limerick la Youth Dance Company (2018 - 2023) e si è esibita in tutta l'Irlanda e nel Regno Unito con la sua compagnia giovanile e con il suo lavoro da solista. Ha un ADPA in Street Dance ed è una prolifica insegnante sia di Street Dance che di danza contemporanea. Rachel ha un particolare interesse nel rendere la danza accessibile sia agli studenti che al pubblico. Ognuno ha un corpo e una mente, quindi il movimento e l'arte appartengono a voi!

 

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