Summary: La coreografa Olga Dukhovnaya propone una personale versione de Il Lago dei Cigni, e trasforma il balletto in una performance contemporanea
Data evento: 18-08-2023
Dove: CSC San Bonaventura
Prezzo: € 5
Orario: 18.30
Tipologia: Danza
Prima Nazionale
coreografia Olga Dukhovnaya liberamente ispirato al balletto su musica di di Pyotr Tchaikovsky intepretazione Olga Dukhovnaya, Alexis Hedouin suono Anton Svetlichny luci e costumi Guillaume Jouin, Marion Regnier supporto François Maurisse produzione C.A.M.P. coproduzione le Quartz – Scène Nationale de Brest ; Au bout du plongeoir & la Coopération Nantes-Rennes- Brest-Rouen – Itinéraires d’artiste(s). con il sostegno di Rencontres chorégraphiques internationales de Seine-Saint-Denis e DRAC Bretagne. Selezione Aerowaves 2023
In Swan Lake Solo non ci sono né cigni né principesse: in questa versione, nata dalla collaborazione con il compositore Anton Svetlichny, la coreografa di origine ucraina
Olga Dukhovnaya, propone una personale versione de Il Lago dei Cigni, e trasforma il balletto in una performance contemporanea. Una performance che non riprende l’assolo più famoso della principessa Odette, né riadatta in chiave contemporanea il balletto di Tchaikovsky, ma che nasce dalla consapevolezza dell’utilizzo che la politica fa di questo balletto, trasmesso in televisione ogni volta che le notizie si fanno più difficili o problematiche. Nato da un progetto più ampio bloccato dalla pandemia, il solo riceve la spinta finale con l’inizio della guerra in Ucraina: la coreo-
grafa decide di riunire tutto il corpo di ballo in un solo corpo – il proprio – e di costruire un solo che parli di una libertà fatta di gioia e piacere.
da un’idea di Consuelo Battiston e Gianni Farina con Consuelo Battiston e Francesco Pennacchia drammaturgia, regia e luci Gianni Farina musiche e sound design Andrea Gianessi scene Andrea Montesi, Gianni Farina costumi Consuelo Battiston, Elisa Alberghi grafica Tania Zoffoli voci Tamara Balducci, Leonardo Bianconi, Maria Donnoli, Chiara Lagani
organizzazione Maria Donnoli, Marco Molduzzi
produzione Menoventi / E Production, Ravenna Festival, Accademia Perduta Romagna Teatri, Operaestate Festival Veneto/CSC in collaborazione con Masque Teatro
Odradek è una fiaba contemporanea ispirata dai moniti di Gunther Anders e dai capricci di Franz Kafka. A casa di M, una donna ordinaria rintanata nella comfort zone domestica, ogni desiderio viene esaudito ancora prima d’essere concepito. Nel paese della cuccagna, la spirale del conformismo ha eliminato ogni ghiribizzo, dunque le previsioni di marketing risultano infallibili. Ignaro messaggero di questo mondo incantato è Q, corriere espresso dell’azienda più importante del settore consegne, l’onnipresente Odradek. Dalla relazione tra i due nascono interrogativi inconsueti: da dove arrivano gli oggetti? E le notizie? Chi parla all’altro capo dell’apparecchio? Un guasto al sistema elettrico consentirà a questi eremiti di massa, di scorgere un riflesso dell’invisibile trama del mondo, innescando uno scontro tra ambiente e ambizione, tra illusione e immaginazione. Menoventi nasce nel 2005 e sin dagli inizi porta avanti una personalissima ricerca sul teatro, animata dall’intelligenza dell’ironia e dalla vocazione a svelare i piani della rappresentazione. Unico punto fisso di questa esplorazione è il pubblico: gli spettacoli sono ingranaggi, labirinti, inganni che interpellano lo spettatore. I fondatori Consuelo Battiston e Gianni Farina collaborano con artisti italiani ed europei per generare opere che intersecano teatro, musica, radio, video e arti visive, adottando di volta in volta linguaggi e registri in sintonia con le peculiarità di ogni progetto.
Summary: ONDE prende forma attraverso una scrittura coreografica, gestuale e musicale che si espande nel susseguirsi del dialogo tra posture mutevoli, vibranti e desideranti
progetto e coreografia Simona Bertozzi danza Arianna Brugiolo Rafael Candela Valentina Foschi musica originale eseguita dal vivo Luca Perciballi disegno luci Rocio Espana Rodriguez costumi Vicini d’Istanti foto Luca Del Pia produzione Nexus 2022 coproduzione con Festival Danza Estate, Operaestate Festival/CSC Bassano del Grappa con il sostegno di MiC, Regione Emilia Romagna, Comune di Bologna progetto iniziato in collaborazione con Dialoghi – Residenze delle Arti Performative a Villa Manin 2021 residenze creative CSC Centro per la scena contemporanea, ALMASTUDIOS Bologna, Artists in ResidenSì Bologna
La nuova creazione di Simona Bertozzi incorpora il flusso continuo delle immagini e la necessità di rigenerarsi nel ritmo presente, in The Waves/Le Onde, il play-poem di Virginia Woolf. Onde è l’energia, l’impeto energetico e l’orizzonte visionario di giovani presenze e corporeità. Una pratica performativa, coreografica e musicale in cui andature individuali e azioni corali scandite coesistono e si accordano al moto sonoro e a geometrie collettive dai movimenti lenti e irruenti. Sono ondate di corpi fluttuanti che segnano, battono, vacillano e attraversano lo spazio come falene attratte dalla luce. Il ritmo scandisce le andature individuali e le azioni corali, evidenziando l’unanime ostinazione al galleggiamento e allo slancio dell’emersione, accordandosi al moto sonoro riproponendo ondate di corpi nel loro presente vertiginoso e polifonico. Una porta che si apre e una tigre che balza sono due tra le moltissime e potenti immagini che Virginia Woolf consegna ai lettori nella sua opera The Waves e che Bertozzi traduce in una danza sempre mutevole e inesauribile, che apre lo spazio alla giovinezza dei tre interpreti, alla loro ostinazione e fragilità. Una traduzione in danza che è partita dall’estrapolazione di alcune citazioni e parole chiave dall’opera di Woolf: soprattutto elementi testuali che riconducevano a condizioni ambientali o corporee, da cui procedere tracciando schemi e geometrie corali nello spazio. A completare il processo artistico, l’azione musicale di Luca Perciballi con proposte ritmiche e sonore che diventano il quarto corpo in scena nel lavoro.
Summary: “HRUDJA” è il suo primo album, frutto dell'incontro con il produttore Manuel Volpe e del contributo del musicista e performer piemontese Nicholas Remondino.
Prodotto da Manuel Volpe, Testi e musica di Massimo Silverio Arrangiamenti di Manuel Volpe, Massimo Silverio, Nicholas Remondino, Leo Virgili. Registrato, Mixato, Masterizzato da Manuel Volpe @ Rubedo Recordings, Torino tra Aprile e Novembre 2022. Artwork e design di Vieri Cervelli Montel personnel Massimo Silverio: voce, chitarra, basso, violoncello, guzla Nicholas Remondino: percussioni preparate, sintetizzatori, voce, sampler Manuel Volpe: bass, organ, keyboards album realizzato con il contributo di NUOVOIMAIE
Massimo Silverio, classe 1992 è un autore e musicista nato e cresciuto a Cercivento (UD) nel cuore della regione storico-geografica della Carnia. Scrive e canta nella sua lingua nativa, il cjarniel, lingua minoritaria delle Alpi Carniche. Fra il fascino della terra di confine e la tradizione di un idioma antico, Silverio forma il suo personalissimo linguaggio fatto di poesia e suoni che si mescolano tra classico e contemporaneo, popolare e colto, acustico, elettroacustico ed elettronico.
"Ho sempre avuto una forte attrazione per il suono e il significato delle parole che sentivo pronunciare dalla bocca dei miei nonni e genitori. Timbri, melodie e sfumature di sensi che non ho più ritrovato in quelle dei miei coetanei. Così per la mia musica ho utilizzato la lingua del mio cuore, le metriche e il gusto della villotta friulana unite a un suono crudo, evocativo e pieno di contrasti."
Una ricerca iniziata in giovanissima età che lo ha condotto alla creazione di un immaginario fatto di luoghi, volti e riti antichi tradotti in musica attraverso l'uso di strumenti classici come il violoncello, contrabbasso, percussioni preparate, pianoforte o popolari come la guzla – strumento delle alpi dinariche – ma anche sintetizzatori, chitarre, organi e soprattutto la voce che si fa protagonista con timbri lievi e intimi, mescolando carnico e inglese per raccontare una storia minoritaria eppure universale. Dopo 2 EP autoprodotti arriva nel 2023 alla pubblicazione del suo primo album intitolato “HRUDJA”, frutto dell'incontro con il produttore Manuel Volpe (Rhabdomantic Orchestra) e del contributo del musicista e performer piemontese Nicholas Remondino (Lamie, Stefano Battaglia, Vieri Cervelli Montel). Insieme hanno dato vita ad un lavoro di contrasti, di silenzi pieni di suono che esulano dai confini di un genere musicale. “Hrudja” è l’antenato longobardo della parola “Grusa” che in friulano indica la crosta che si crea quando si rimargina una ferita, metafora di rinascita e guarigione ma anche di stemma, ricordo di qualcosa che sta scomparendo. L'album uscirà il 24 Novembre 2023 per okum produzioni anticipato dai singoli “Nijo” e “Jeva”.
TRACK by TRACK Šchena = “schiena” - è il Padre, la severità Criure = “freddo arido”- Il gelo e l'amore che fanno sentire la morte Jevâ = “ergersi, svegliarsi” - il ritorno alla realtà, spietato e doloroso Colâ = “cadere, crollare” - il sogno, il simbolo, l'enigma Nijò = “in nessun luogo”- la memoria Grusa = crosta, ferita - la fine, la perdita Šcune = “culla”- il calore e l'amore che abita le stelle Piel = “pelle”- la luce, l'amore Algò = “in qualche luogo”- il futuro (Grim) = “grembo”- è la Madre, la dolcezza
Coreografia - Performance Baptiste Cazaux Musica Être Peintre Luci Justine Bouillet Suono Gaspard Perdrisat Assistenza Lisa Laurent Drammaturgia Johanna Hilari
Distribuzione in Svizzera - Amministrazione - Produzione Yamina Pilli - oh la produzione Distribuzione internazionale Quentin Legrand - Rue Branly
Co-produzione La Bâtie - Festival di Ginevra, Théâtre Sévelin 36, L'Abri, KLAP Casa per la danza Sviluppato con Réseau Grand Luxe, Danse & Dramaturgie Con il sostegno di Ernst Goehner Stiftung, SSA (Société Suisse des Auteurs), Pro Helvetia, CND - Centro naizonale della danza
Gimme a break!!! è una richiesta di catarsi. Prendendo in prestito dal vocabolario di musica rave, pratiche meditative e headbanging, Baptiste Cazaux continua la sua ricerca sulla pace emotiva e distacco, che vede come una sopravvivenza strategica di fronte al capitalismo. In un duetto con altoparlanti, il coreografo compone uno spazio-tempo deregolamentato, pieno di complessità e contraddizioni, in ricerca di un impulso vitale e necessario.
“Motivato dalla sensazione di impotenza, GIMME A BREAK!!! è radicato nella mia esperienza di depressione durante i vari episodi di isolamento negli ultimi anni. Durante questi periodi, ho iniziato a sviluppare una pratica DJ che mi ha aiutato molto. Questo mi ha fatto capire l'importanza della musica nella mia vita e il posto che volevo dare alla mia pratica artistica. DJing è stato un modo per me, durante le restrizioni, per rimanere creativo e sfogarmi perché non potevo fare spettacoli o essere in uno studio. In quel momento, la pratica era un modo per sentire emozioni intense, mentre il mondo era in pausa e di trovare le strategie necessarie per continuare a creare. Accanto alla mia pratica DJ, ho scoperto la meditazione, che mi ha anche aiutato a centrarmi.. E 'stato un modo per calmarmi, per riconnettersi con il mio corpo e le mie sensazioni. Questi due processi continuano a seguirmi oggi. GIMME A BREAK!!! è una continuazione di meditazione sulla musica piuttosto veloce (2021), una performance solista che prende la forma narrativa di una meditazione guidata, rapidamente distorta da un momento di danza hardcore. I due pezzi messi in parallelo mettono entità opposte in tensione: pratiche fisiche hardcore prive di inibizione, come headbanging, insieme alla meditazione, per meglio sostenere e sottoporsi a questo stesso sistema.”
Dopo la formazione in danza classica a Biarritz, Baptiste Cazaux è entrato nel Ballet Junior de Genève nel 2015 sotto la direzione di Sean Wood e Patrice Delay. Ha ballato in pezzi da coreografi di fama internazionale come Olivier Dubois, Barak Marshall, Roy Assaf, Sharon Eyal e Thomas Hauert tra gli altri. Ora un ballerino, artista e coreografo, lavora in Svizzera e Belgio con coreografi come Jozsef Trefeli, Perrine Valli, Jan Martens, Ayelen Parolin e Katerina Andreou. Presenta le proprie creazioni in teatri e festival internazionali e svizzeri. Dalla stagione 2020/2021, è artista associato a L'Abri (Ginevra, CH) così come a Théâtre Sévelin 36 ed è sostenuto dal Réseau Grand Luxe. Nel luglio 2022, ha partecipato al programma ATLAS di Impulstanz festival con il supporto di Pro Helvetia. Nel mese di settembre 2023, ha creato GIMME A BREAK!!! all'interno di La Bâtie - Festival de Genève. Baptiste Cazaux è anche regolarmente DJing come Glaire Waldork.