In collaborazione con l’Associazione Bacàn, B.motion invita giovani musicisti e compositori a condividere, in residenza, ricerca e composizione su un tema in definizione. Ne scaturirà la presentazione al pubblico di B.Motion delle creazioni musicali realizzate in residenza.
di e con Anna Basti foto di copertina Fabio Artesi
Cosa succede se alla danza classica si tolgono il bianco, le sbarre, gli inchini, gli specchi, le punte, il legno, i repertori, i sorrisi forzati? Cosa succede se viene riversata negli spazi della città? Se diventa strumento per tutti i corpi possibili e immaginabili? Con Le classique c’est chic ci si muove dentro il paesaggio urbano, mantenendo la struttura della tipica lezione di danza classica, declinata però nell’arredo e negli spazi della città. Bassano viene ripensata come un enorme spazio per diagonali e manège, dove la tecnica classica è a disposizione di tutti, come magnifico strumento di comprensione del corpo.
coreografia Andrea Costanzo Martini interpreti Francesca Foscarini, Andrea Costanzo Martini testi Francesca Foscarini, Andrea Costanzo Martini
Anteprima Nazionale
Qual è il prezzo dell’intrattenimento ad ogni costo? E quanto è disposto a dare un performer in cambio dell’amore del pubblico? Con leggerezza, ironia e molta fantasia questo lavoro si propone di esplorare cosa si nasconde dietro all’immagine patinata di chi danza: duro lavoro, dinamiche di potere e limiti imposti dall’età che avanza e dal corpo che si indebolisce. La ricerca artistica di Andrea Costanzo Martini esplora la fisicità estrema e la teatralità dell'atto performativo, analizzando l'equilibrio di potere tra danzatori e spettatori durante uno spettacolo, giocando con le aspettative legate alla danza. Suddivisa in tre parti, la creazione s’ispira al mondo dei cavalli da competizione, osservati in vari momenti della loro vita. Il cavallo come animale amato e ammirato, ma anche ingabbiato e maltrattato. Simbolo di libertà, bellezza e forza. Come una ballerina.
Sottotitolo: Rumba. L’asino e il bue del presepe di San Francesco nel parcheggio del supermercato
Summary: Celestini dedica a Francesco il suo racconto, il Santo che scelse di servire i poveri e che creò il Presepe.
Data evento: 05-08-2025
Dove: Teatro al Castello "Tito Gobbi"
Prezzo: intero € 20 / ridotto € 18
Orario: 21.00
Tipologia: Teatro
Luogo alternativo: Teatro Remondini
di e con Ascanio Celestini musica e voce Gianluca Casadei voce Agata Celestini immagini dipinte Franco Biagioni suono Andrea Pesce luci Filip Marocchi organizzazione Sara Severoni produzione Fabbrica srl, Fondazione Musica per Roma, Comitato Greccio 2023, Teatro Carcano Milano commissionato da Comitato Nazionale Greccio 2023 in occasione dell'ottavo centenario del presepe di Francesco a Greccio, 1223 - 2023 distribuzione Mismaonda
Un uomo controcorrente, che da ricco scelse non solo di essere povero, ma di farsi servo dei poveri. Un cavaliere che non volle più fare la guerra e che, da frate, in tempo di crociate, si recò in Terra Santa predicando pace e fratellanza. Ma perché Francesco ci affascina ancora dopo otto secoli? E dove lo troveremmo oggi? Ponendosi queste domande, Celestini racconta il Francesco di oggi, che trova i propri personaggi tra coloro che, oggi come ieri, nessuno vede. A Francesco si deve anche l’invenzione del Presepe, che il Santo allestì per la prima volta a Greccio nel Natale del 1223 con un bue, un asino e una mangiatoia. Serviva a mostrare che Gesù era nato povero, in un paese povero. Celestini dedica a Francesco il suo racconto, il Santo che scelse di servire i poveri e che creò il Presepe.
coreografia e interprete Fanny Brouyaux assistente alla coreografia Jason Respilieux, Julia Farber disegno luci Quentin Maes musica Patrick Belmont, Yann Leguay assistenza e consulenza drammaturgica Louis Combeaud consulenza drammaturgica David Séchaud, Sophie Guisset, Angela Rabaglio, Micaël Florentz, Baptiste Conte costumi Rose Alenne Voleau make-up Colette Menet
Prima Nazionale
Ex violoncellista della P.A.R.T.S, la scuola di Anne Teresa De Keersmaeker, danzatrice e coreografa, Fanny Brouyaux, nata a Bruxelles, è interessata a uno degli aspetti viscerali del movimento romantico: l'accordo sensibile. To Be Schieve or a Romantic Attempt è il risultato di un paziente e magistrale lavoro ritmico, che spazia dalla tensione fisica alla meccanica degli stati emotivi. Sulla colonna sonora dei Capricci di Niccolò Paganini, questo gioco di parole sul termine “schieve”, che a Bruxelles significa “contorto” o “pazzo”, esplora l'attrito tra i gesti tecnici e i movimenti incontrollati durante gli attacchi di spasmofilia: gesti di memoria che permettono al corpo di espellere lo stress post-traumatico. Un assolo al crocevia tra danza e performance, che sviscera il vocabolario coreografico del gesto nervoso, indagando nei minimi dettagli tra l’apparente familiarità e l’apparente estraneità di uno stesso gesto.