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MARCO D'AGOSTIN

  • Sottotitolo: 330^ residenza artistica
  • Summary: In residenza artistica in Palazzo Agostinelli dal 5 al 19 aprile, Marco D'Agostin approfondisce la sua ricerca artistica dal titolo "Asteroide"
  • Data evento: 19-04-2025
  • Dove: Palazzo Agostinelli
  • Orario: sharing a porte chiuse
  • Tipologia: Danza

di e con Marco D'Agostin
suono Luca Scapellato - canzoni Marco D'agostin, Luca Scapellato
scene Paola Villani - luci Paolo Tizianel - costumi Gianluca Sbicca
con una scena scritta da Pier Lorenzo Pisano
assistente alla creazione Lucia Sauro
danze di repertorio Giulio Santolini, Stefano Bontempi
ricerca condivisa con Chiara Bersani, Sara Bonaventura, Nicola Borghesi, Tabea Martin, Damien Modolo, Lisa Ferlazzo Natoli
movement coach Marta Ciappina - vocal coach Francesca Della Monica
consulenza scientifica Enrico Sortino
produzione VAN
coproduzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa; Théâtre de la Ville, Paris; Fondazione Teatri di Pistoia; Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni Firenze; Pôle-Sud CDCN Strasbourg; Festival Aperto / Fondazione I Teatri - Reggio Emilia; Baerum Kulturhus - Dance Southeast-Norway; Snaporazverein
con il sostegno CCN Ballet de l'Opéra national du Rhin; AMAT e Civitanova Danza per RAM_Residenze Artistiche Marchigiane; La Contrada, teatro stabile di Trieste; Istituto Italiano di Cultura di Oslo/MiC-Direzione Generale Spettacolo e Sprang / Ål kulturhus, regional dance scene and performing arts center, nell'ambito di NID international residencies programme; Grand Studio, Bruxelles; Scenario Pubblico, Catania; CSC/Centro per la Scena Contemporanea (Bassano del Grappa); Atcl/Spazio Rossellini Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza; Centrale Fies; Teatro Stabile dell'Umbria; altri partner in via di definizione

Un omaggio al musical, alle sue travolgenti e paradossali logiche, alle storie d'amore che finiscono improvvise come un asteroide e alla nostra umana, intollerabile finitezza. Con la consueta ironia, Marco D'Agostin costruisce una partitura per voce e corpo che muovendosi tra paleontologia, danza e sentimento racconta gli infiniti modi coi quali la vita trova sempre il modo di resistere.

In Asteroide saranno approfondite alcune linee progettuali che da anni caratterizzano la ricerca di D’Agostin attorno al tema dell’entertaining, come la  relazione  tra performer e spettatore, l’entertaining inteso come gioco di illusionismo, le connessioni tra intrattenimento e il tempo.

Il progetto, nella sua forma definitiva, sarà presentato all'edizione 2025 di Operaestate Festival.

Marco D’Agostin è vincitore del Premio UBU 2018 come Miglior Performer Under 35 e 2023 per il miglior spettacolo di danza (Gli anni).
Nel 2023 gli è stato conferito il 4° Premio Riccione Speciale per l’innovazione drammaturgica. È artista associato del Piccolo Teatro di Milano. Dopo una formazione con maestri di fama internazionale (Yasmeen Godder, Nigel Charnock, Emio Greco), danza come interprete per Claudia Castellucci/Socìetas Raffaello Sanzio, Alessandro Sciarroni, Liz Santoro, Tabea Martin. Dal 2010 è stato ospite di numerosi progetti internazionali di ricerca coreografica (ChoreoRoam Europe, Act Your Age, Triptych). È stato per due volte tra le Priority Companies del network europeo Aerowaves.
Ospitato nei principali festival e teatri europei (Théâtre de La Ville - Parigi, Festival d’Avignon, Kampnagel - Amburgo, Les Brigittines - Bruxelles, The Place Theatre - Londra, Julidans - Amsterdam, Santarcangelo, Romaeuropa, Torinodanza, OperaEstate, per citarne alcuni) in molti prestigiosi contesti d’oltreoceano (Buenos Aires, Santiago del Cile, San Paolo). Dal 2019 è uno dei venti danzatori del progetto XX Dancers for the 20th century di Boris Charmartz, per il quale interpreta il repertorio Schuhplattler dello spettacolo Folk-s di A. Sciarroni.
Nel 2020 è stato invitato da Marie Chouinard, direttrice della Biennale Danza, a realizzare una nuova creazione per Biennale College, mentre nel 2023 ha creato OKOKOK, commissionato da Paolo Mangiola per la compagnia nazionale maltese ZfinMalta.
Marco D’Agostin è uno dei fondatori di VAN, organismo di produzione della danza riconosciuto e sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Italiano dal 2015.

CENTRO PER LA SCENA CONTEMPORANEA, Residenze

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ELEVATOR BUNKER

  • Sottotitolo: 325^ residenza artistica
  • Summary: In residenza artistica negli spazi del CSC San Bonaventura dal 21 al 31 marzo, Elevator Bunker prosegue la sua ricerca intitolata "Flamingo"
  • Data evento: 31-03-2025
  • Dove: CSC San Bonaventura
  • Orario: sharing a porte chiuse
  • Tipologia: Teatro

invenzione e regia Matteo Maffesanti
con Jessica Pasetto, Dario Giacomini, Teresa Noronha Feio
consulenza artistica Elisabetta Consonni - aiuto regia Irene Cordioli
paesaggio sonoro Davide Pachera - light design Luca Serafini - stylist Matteo Marchesi
fotografie Andrea Macchia - conversazioni Alessio Bertanza
amministrazione Claudia Casalini - logistica Andrea Rampazzo
cura Carlo Cordioli, Luciana Gastaldelli
produzione Associazione Culturale Zebra/ElevatorBunker
coproduzione Operaestate Festival
partner di progetto La Corte Ospitale, FDE Festival Danza Estate

Flamingo è un progetto artistico che affonda le sue radici nell’esplorazione della complessità dell’identità, con particolare attenzione a come essa si manifesta e si trasforma in presenza di disabilità cognitiva. Al cuore della performance vi è una ricerca che mira a dare spazio alla pluralità dell’esperienza umana, mettendo in risalto la diversità come fonte di ricchezza e autenticità. Questo percorso creativo non è soltanto un’esplorazione teorica, ma un processo in continua evoluzione, arricchito dalla partecipazione attiva e condivisa dei performer, la cui voce individuale contribuisce a plasmare l’opera in tutte le sue sfumature.
In che modo una leadership creativa condivisa influisce sulla realizzazione di un’opera collettiva, e come contribuisce a riflettere una pluralità di voci e identità?

Flamingo nasce come un’indagine sulla pluralità delle identità, un progetto che trova la sua forza nell’ascolto e nel rispetto dei tempi e dei modi di ogni individuo coinvolto. La metodologia di lavoro abbraccia una ricerca condivisa, in cui la partecipazione attiva dei performer non è solo incoraggiata, ma considerata una risorsa essenziale. Ogni interprete contribuisce con la propria unicità a dare forma alla performance, portando prospettive diverse che arricchiscono il processo creativo e fanno emergere un’opera corale e autentica.

Il progetto, nella sua versione definitiva, sarà presentato all'edizione 2025 di Operaestate Festival.

Elevator Bunker collettivo nasce nel 2008 da un'idea di Matteo Maffesanti e Davide Pachera come risposta attiva al desiderio di ricerca artistica nel campo della disabilità intellettiva. La pluriennale esperienza maturata da entrambi nel sociale li porta ad attivare un percorso che, attraverso le arti performative e il linguaggio corporeo, possa diventare occasione di crescita e di inclusione. L'obiettivo fondamentale del progetto è quello di creare un ambiente aperto ed accessibile in cui poter esprimere la propria creatività, considerando le caratteristiche individuali non come un limite ma come risorsa importante nella creazione artistica. Dal 2017 Elevator Bunker è parte attiva in numerosi progetti internazionali di inclusione sociale promossi dal CSC di Bassano del Grappa ed è membro di Europe Beyond Access Italia, network finalizzato a interrogare e discutere i temi di accessibilità ed inclusione nelle arti performative per generare consapevolezza, diffondere conoscenze ed esperienze di buone pratiche, incoraggiare maggiore partecipazione e leadership di artisti e operatori culturali con disabilità. Nel 2023 partecipa come partner per il progetto Boarding Pass, Performing No Limit sostenuto dal FUS Ministero della Cultura Italiana e nello stesso anno realizza anche la performance Delivery, una produzione Zebra Cultural Zoo in co produzione con Fondazione Teatro Comunale di Vicenza ed il sostegno di Operaestate Festival Veneto e La Corte Ospitale.

CENTRO PER LA SCENA CONTEMPORANEA, Residenze

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MARINA DONATONE

  • Sottotitolo: 321^ residenza artistica
  • Summary: In residenza artistica negli spazi del CSC San Bonaventura dal 3 all'11 febbraio, Marina Donatone prosegue la propria ricerca intitolata "plein air"
  • Data evento: 11-02-2025
  • Dove: CSC San Bonaventura
  • Orario: non è previsto sharing
  • Tipologia: Danza

coreografia Marina Donatone
performer e collaboratori alla ricerca Gianmaria Borzillo, Teresa Noronha Feio, Ilaria Quaglia (due performer in alternanza)
produzione Associazione Culturale Codeduomo
coproduzione Fuorimargine - Centro di produzione di danza e arti performative della Sardegna
sostegno Operaestate/CSC di Bassano del Grappa, Live Arts Cultures, Lavanderia a Vapore

plein air è un invito a entrare in uno stato epidermico, allucinatorio, magico. È una ricerca che si muove tra l’immediatezza dell’esperienza tattile concreta e la persistenza del ricordo della sensazione, tra l’esattezza del ricevere e l’incongruenza del coagulare.
plein air è una danza delle rovine, è il continuo ricucire quelle materie sottili che vibrano dopo una separazione, in una fabulazione che oscilla tra aderenza e scollamento, eco e metamorfosi, dato e miraggio, alla ricerca di un contatto implicato che superi la spaziatura tra visione e tocco.

Marina Donatone, danzatrice e coreografa, nasce a Roma nel 1993 e si forma presso la Budapest Contemporary Dance Academy.
In qualità di danzatrice ha lavorato in Italia e all'estero con artisti e coreografi tra cui Virgilio Sieni, Jacopo Miliani e Csaba Molnár.
Nel suo lavoro cerca un corpo in divenire che si dà al sistema coreografico come materia attiva, che lavora ed è lavorata a partire dalle relazioni in cui si inserisce, portando con sé la propria irriducibile composizione.
Come autrice è stata sostenuta da realtà tra cui Mattatoio di Roma, Lavanderia a Vapore, Santarcangelo Festival, Teatro India - Teatro di Roma, Sín Arts Culture Centre Budapest, Short Theatre.
Dal 2020 cura i progetti di formazione e conduce laboratori di movimento per bambini al Mattatoio di Roma.

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BABILONIA TEATRI

  • Sottotitolo: 322^ residenza artistica
  • Summary: In residenza artistica negli spazi del CSC San Bonaventura dal 14 febbraio al 5 marzo, Babilonia Teatri prosegue la sua ricerca artistica
  • Data evento: 05-03-2025
  • Dove: CSC San Bonaventura
  • Orario: sharing a porte chiuse
  • Tipologia: Teatro

di Babilonia Teatri
con Enrico Castellani, Valeria Raimondi, Francesco Scimemi, Emanuela Villagrossi
scene e costumi Babilonia Teatri
produzione Teatro Metastasio di Prato
foto Sara Castiglioni

Abracadabra vuole essere uno spettacolo che fonda, leghi e intrecci magia e morte. La magia si nutre della sua vera o presunta capacità di dominare le forze della natura.
L'interrogativo è se la sua forza e il suo immaginario possano qualcosa anche nei confronti della fine.
Apparizione e sparizione sono un classico della magia. Il fatto che i corpi prendano vita e poi, a un tratto, la perdano, nonostante tutte le spiegazioni di tipo scientifico, ha qualcosa di incommensurabile. Qualcosa di sconvolgente, di straordinario nella sua ordinarietà.
Tutti conoscono il numero della colomba che esce dal cilindro. A tutti è capitato di vedere sparire sotto i propri occhi, grazie a un gioco di prestigio, un foulard, una moneta, un orologio. Un attimo prima c’erano, un attimo dopo no.

Abracadabra fonde teatro e magia. Sacro e profano. Fantasmi e corpi. Vita e ossessioni. Morte e mondo onirico.

Il progetto, nella sua forma definitiva, sarà presentato all'edizione 2025 di Operaestate Festival.

Babilonia Teatri è una formazione entrata con passo deciso nel panorama teatrale contemporaneo distinguendosi per un linguaggio che a più voci viene definito pop, rock, punk.
I fondatori del gruppo, Enrico Castellani e Valeria Raimondi, compongono drammaturgie dall’incedere unico, sorta di litanie scolpite nelle contraddizioni dell’oggi, portate in scena con attitudine ribelle. Hanno indagato diverse angolazioni della vita di provincia, cristallizzandola come microcosmo di un dolore universale, affrontato con coraggio dissacrante. Coraggio che è valso al gruppo il prestigioso Leone d’argento della Biennale di Venezia.
Babilonia Teatri si caratterizza per il suo sguardo irriverente e divergente sull’oggi che mostra i nervi scoperti del nostro tempo. Per uno stile fuori dagli schemi che intende il teatro come specchio della società e della realtà. Attraverso l’uso di nuovi codici visuali e linguistici esprime la necessità e l’urgenza dell’interrogazione, per far emergere conflitti e tensioni, con ironia e cinismo, affetto e indignazione.

 

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EMILIO VACCA

  • Sottotitolo: 318^ residenza artistica
  • Summary: In residenza artistica negli spazi del CSC San Bonaventura dal 7 al 15 ottobre, Emilio Vacca prosegue la sua ricerca dal titolo provvisorio “Uno sguardo da lontano – Alberto Giacometti”
  • Data evento: 15-10-2024
  • Dove: Palazzo Agostinelli
  • Orario: non è previsto sharing
  • Tipologia: Teatro

un progetto di Emilio Vacca
vincitore del bando C.Re.A.Re Campania/MUD 2023
vincitore del premio Nuove Sensibilità 2.0
Testo e Regia Emilio Vacca
con Arianna D’Angiò e Valerio Pietrovita
Produzione NUT Art
con il sostegno di OperaEstate
Foto Davide Scognamiglio

Il progetto di ricerca dal titolo provvisorio “Uno sguardo da lontano – Alberto Giacometti” muove dalla crisi che colpisce lo scultore e pittore di origini svizzere Alberto Giacometti a partire dalla morte del padre e che lo induce ad abbandonare il punto di vista del surrealismo e a ricercare un nuovo metodo per scolpire ciò che vede. Ma cos’è che vede? Il surrealismo lo aveva portato a guardare al mondo dei sogni e dell’immaginazione, la crisi lo indurrà a guardare la realtà. Una realtà inafferrabile come la testa di suo fratello Diego, che ogni giorno cambia perché tutto scorre e non ci si bagna mai due volte nello stesso fiume. Come scolpirla allora senza pietrificarla? Come fare a rendere la vita che c’è in uno sguardo in una forma di plastilina? Come dare alla testa la sua giusta dimensione? Luogo di scismi estetici, la testa e la sua rappresentazione diventano l’emblema della crisi dell’artista. Ma anche della crisi della rappresentazione dello stato-nazione e del corpo fisico dell’individuo e della collettività, quando in Europa si diffondevano pseudo-studi sulla razza e ideologie xenofobe.

Emilio Vacca è attore per il teatro, il teatro danza, il cinema e la televisione. È autore di testi di prosa. Ha lavorato in oltre quaranta titoli tra cui Studio su Medea di Antonio Latella, vincitore del premio UBU come miglior spettacolo nel 2007 e Bad Lambs di Michela Lucenti/Balletto Civile, vincitore del premio Danza&Danza 2017. Come autore vince il premio Nuove Sensibilità 2.0 con il testo “Caduto”, ispirato alla vita e alle opere di Alberto Giacometti. Oltre che per teatri e compagnie italiane, ha lavorato come attore guest per la Schauspielhaus di Colonia e la Neuköllner Oper di Berlino. Viene diretto, tra gli altri, da Antonio Latella, Massimo Castri, Luca Ricci, Andrea De Rosa, Michela Lucenti, Davide Iodice. Nel 2019 è ospite del progetto UFO – residenze d’arte non identificate a cura del teatro La Contrada e viene invitato a sviluppare una creazione site specific nella città di Trieste. Al cinema è co-protagonista del film Esterno sera di Barbara R. Prudente. Recita nella prima stagione di Gomorra – La serie. Dal 2020 conduce un laboratorio di comunità nell’isola di Ventotene.

 

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CENTRO PER LA SCENA CONTEMPORANEA, Residenze

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