Halina Rice è considerata fra gli artisti di musica elettronica più rilevanti in ambito internazionale, è basata a Londra ed è rinomata per il suo stile vivido ed eclettico che utilizza molteplici effetti per creare suoni originali e sperimentali. Come in questo live dove, alla musica elettronica, si uniscono arte e tecnologia per un'esperienza immersiva rara, dal sorprendente nuovo lavoro New basis che apre paesaggi sonori straordinari, pad potenti e vibrazioni uniche.
di e con Dan Kinzelman supporto drammaturgico Fabritia d’Intino
Torna al festival Dan Kinzelman, con una performance davvero sorprendente, che unisce la sua conoscenza musicale a una esplorazione del corpo, del respiro e dei suoi limiti. Resist/Evolve esamina i limiti dei nostri corpi e delle nostre menti attraverso il nostro istinto primordiale a sopravvivere, a resistere in condizioni di avversità. Utilizzando speciali tecniche di respirazione, Dan Kinzelman crea paesaggi sonori improvvisati ininterrotti basati su frequenze contenute in una singola nota di sassofono. Durante i primi dieci minuti della performance l'artista si avvicina al proprio limite fisico, che successivamente si sforza di mantenere, spingendo il limite della resistenza sia fisica che mentale e cercando un equilibrio tra le regole che ha preparato, la sua capacità di concentrazione e la capacità fisiche del suo corpo mentre interagisce con lo strumento. Il suono viene interrotto solo quando questo equilibrio non può più essere sostenuto.
Six Memos for the Next Millennium, titolo inglese del saggio di Calvino, dà nome alla residenza artistica 2023 di Associazione Culturale BACÀN e Operaestate Festival. Il progetto vedrà la sua prima fase a Vicenza, dal 18 al 20 luglio a Palazzo Cordellina, e una seconda tappa di residenza a Bassano dal 31 agosto al 2 settembre. Coinvolti nel progetto Beatrice Miniaci (flauto e ottavino), Nicola Traversa (chitarra e voce), Ludovico Franco (tromba e elettronica) e Nicolò Masetto (contrabbasso), accompagnati dalla direzione artistica musicale di Dan Kinzelman a investigare sui temi affrontati da Calvino. Restituzione pubblica del progetto il 2 settembre alle ore 18 al CSC San Bonaventura. In collaborazione con BACÀN
Summary: JEPLANE si presenta a tutti gli effetti come il luogo dei legami impossibili, invisibili, interrotti
Data evento: 17-08-2023
Dove: CSC San Bonaventura
Prezzo: € 5
Orario: 18.00
Tipologia: Danza
iideazione Aurelio Di Virgilio musica Ivano Pecorini luci Massimiliano Calvetti costumi Giulia Geromel, Marco Rambaldi supporto drammaturgico Massimiliano Barachini, Elena Giannotti coproduzione Atelier delle Arti - Livorno, Il Mutamento, Torino, Pilar Ternera- Livorno
La creazione del giovane danzautore Aurelio Di Virgilio, nasce dal desiderio di ricostruire le dinamiche che si scatenano davanti a un paesaggio. L’orizzonte, l’appiattimento del mondo in una linea, il sentimento del futuro. Le proprietà specifiche di questo territorio sono instabilità e iridescenza. In un set delicatamente artificiale che richiama un’ambientazione intima, Aurelio Di Virgilio getta il corpo all'interno di architetture immaginate che provengono dalla propria interiorità, preparandosi a costruire uno sguardo limpido, complesso e umido di storia. Jeplane si presenta a tutti gli effetti come il luogo dei legami impossibili, invisibili, interrotti, in cui vedere un orizzonte insieme; è gettare gli occhi altrove, permettendosi di dire cose mai pensate e forse di non dire nulla. É l’evoluzione di una riflessione su un paesaggio interiore, un paesaggio intimo, dell’anima. Nasce dal desiderio di proiettarsi insieme oltre, e di aspettare fino l’ultimo raggio di sole, un fascio di luce istantaneo e accecante.
Compagnia: gruppo nanou Coreografia: Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci Musiche: Bruno Dorella Con: Carolina Amoretti, Marina Bertoni, Rhuena Bracci, Andrea Dionisi, Agnese Gabrielli, Marco Maretti Scena e luci: Marco Valerio Amico Costumi: Rhuena Bracci Co-produzione: Ravenna Festival, Operaestate Festival Veneto, Hangartfest Sostegno: Anghiari Dance Hub, Teatro Sociale Gualtieri, Ravenna Ballet Studio Contributo: MIC, Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna
Il titolo omaggia Shining, sia il romanzo di Stephen King che la interpretazione filmica che ne ha dato Stanley Kubrick, evocando l’idea di un luogo inesistente ma familiare, capace di scatenare un immaginario conturbante popolato da fantasmi e da ricordi in cui si perde il confine tra realtà, sogno e desiderio. Redrum è una installazione coreografica per cinque danzatori e un performer in cui vengono riscritte le regole del rito teatrale per trasformare lo spettacolo in luogo da abitare: l’azione coreutica non ha confini tra palco e platea mescolando il reale con l’inverosimile, trasformando la comune percezione e invitando lo spettatore a esplorare un mondo in cui i confini tra vero e falso si dissolvono, permettendo che un oggetto si componga davanti agli occhi in modo unico e forse, se siamo fortunati, irripetibile. In Redrum tutto accade, è sempre accaduto e accadrà ancora. Redrum è il primo capitolo del nuovo progetto pluriennale Overlook Hotel di gruppo nanou.
Compagnia: gruppo nanou Coreografia: Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci Musiche: Bruno Dorella Con: Carolina Amoretti, Marina Bertoni, Rhuena Bracci, Andrea Dionisi, Agnese Gabrielli, Marco Maretti Scena e luci: Marco Valerio Amico Costumi: Rhuena Bracci Co-produzione: Ravenna Festival, Operaestate Festival Veneto, Hangartfest Sostegno: Anghiari Dance Hub, Teatro Sociale Gualtieri, Ravenna Ballet Studio Contributo: MIC, Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna
Il titolo omaggia Shining, sia il romanzo di Stephen King che la interpretazione filmica che ne ha dato Stanley Kubrick, evocando l’idea di un luogo inesistente ma familiare, capace di scatenare un immaginario conturbante popolato da fantasmi e da ricordi in cui si perde il confine tra realtà, sogno e desiderio. Redrum è una installazione coreografica per cinque danzatori e un performer in cui vengono riscritte le regole del rito teatrale per trasformare lo spettacolo in luogo da abitare: l’azione coreutica non ha confini tra palco e platea mescolando il reale con l’inverosimile, trasformando la comune percezione e invitando lo spettatore a esplorare un mondo in cui i confini tra vero e falso si dissolvono, permettendo che un oggetto si componga davanti agli occhi in modo unico e forse, se siamo fortunati, irripetibile. In Redrum tutto accade, è sempre accaduto e accadrà ancora. Redrum è il primo capitolo del nuovo progetto pluriennale Overlook Hotel di gruppo nanou.