di e con Simone Benedetti Anouck Blanchet Adrien Fretard Maria Reis Chiara Sicoli Gael Manipoud / Federico Ceragioli musiche Jean Stengel, Diego Zanoli canto Irene Geninatti / Camilla Corsi direzione tecnica Yoann Breton produzione Circo Zoé coproduzione Théâtre + Cinéma Scène Nationale du Grand Narbonne, Teatro Asioli Correggio, Le Pôle La Seyne sur Mer con il sostegno di DRAC Provence Alpes Côtes d’Azur, Regione Piemonte, MiBACT, Adami, Spedidam
Deserance risveglia ancora una volta l’archetipo del viaggio. L’intima e disperata ricerca di far aderire ciò che pensiamo e desideriamo alla vulnerabilità delle nostre esperienze. I corpi raccontano la solitudine dell’unicità, l’abbandono delle proprie difese attraverso l’incontro con l’altro, sospeso e vertiginoso come un valzer a due, la primordiale appartenenza di un tutto quando dal magma dei corpi emerge l’affermazione di sé. La voce, attraverso un repertorio di musica antica, conduce e guida come Caronte i viaggiatori alla ricerca della loro storia personale attraverso la quale cercano le origini di un sospiro vitale. Il canto, nella sua espressione più formale rappresentata dalla voce lirica, si libera attraverso il dialogo con sonorità contemporanee che animano e sostengono il percorso.
ore 11.00 al Rifugio Bocchette, Seren del Grappa Trio DaMaRo chitarra Dario Volpi batteria Marco Carlesso contrabbasso Roberto Caon
Da Seren del Grappa, immersi nell’ambiente pastorale del Rifugio Bocchette, inizia la seconda giornata del Monte Grappa Jazz Festival con il Trio DaMaRo. ll trio come forma espressiva unitaria e paritetica segna l’interessante percorso musicale dei tre artisti: Dario Volpi chitarrista e compositore, Marco Carlesso, batterista sottile e raffinato e Roberto Caon, contrabbasso. Presenteranno un repertorio di standard, di composizioni originali dei grandi mostri sacri della musica jazz e anche alcuni pezzi scritti da loro stessi.
ore 14.30 alla Malga Bocchette di Cima, Seren del Grappa Um/Welt cantante e oudista Sarra Douik sassofonista e clarinettista Manuel Caliumi compositore e contrabbassista Marco Centasso musicista elettronico e ricercatore Riccardo Sellan
Sempre nel territorio di Seren del Grappa, dal Rifugio Bocchette ci si sposta in Malga Bocchette di Cima per incontrare il quartetto Um/Welt, il nuovo progetto ideato da Marco Centasso, sostenuto dal Centro di Produzione WeStart, e fra i quattro progetti vincitori per Nuova Generazione Jazz 2025. Il termine tedesco corrisponde all’italiano ‘ambiente’, ma significa letteramente ‘mondo circostante’. Ma Umwelt indicare anche l’universo soggettivo di ciascuno, l’orizzonte di interazione con il mondo. Il progetto musicale indaga così la creazione di mondi in interazione tra loro attraverso il suono. Creando uno spazio di dialogo tra il compositore e contrabbassista Marco Centasso, la cantante e oudista Sarra Douik, il sassofonista e clarinettista Manuel Caliumi e il musicista elettronico e ricercatore Riccardo Sellan, il progetto ricerca sulla possibilità di creare nuove forme di relazione per comunicare attraverso il suono, oltre le barriere di comunicabilità umana.
ore 18.00 a Seren del Grappa, luogo in definizione Hobby Horse sax tenore, clarinetti, percussioni, voce, elettronica Dan Kinzelman contrabbasso, armonium, voce, elettronica Joe Rehmer batteria, voce, elettronica Stefano Tamborrino
Hobby Horse è un collettivo che nasce nel 2010, guadagnandosi subito notorietà per la sua tendenza a oltrepassare i confini del jazz, attingendo liberamente ad altri generi fino a creare un proprio linguaggio originalissimo. La loro musica è un imprevedibile mix di stili e generi, incontro a tratti violento fra linguaggi musicali, passando dalla slam poetry al hip hop, bossa nova, psichedelia, prog rock, techno e musica da camera. Droni ipnotici e misteriosi si alternano a violente esplosioni di energia, il tutto unito da una sottile attenzione timbrica e melodica, da un senso di scoperta costante e da una tensione musicale palpabile.
NOTE Quest'anno, con la collaborazione del CAI di Feltre, saranno disponibili per persone con disabilità motorie 3 joëlette con personale di supporto, previa prenotazione obbligatoria. L'ingresso per questi ospiti e per i loro accompagnatori sarà gratuito.
ore 11.00 presso l'Agriturismo Da Baldino, Valbrenta Venus Ship con Andrea Salvato, Marco Vecchio, Federico Privitera, Giuseppe Lastella, Michele Murgioni, Ugo Moroni, Daniele Marrone, Mattia Bassetti
Alle pendici del Grappa, in località Lepre, tra il verde dei prati e dei pascoli, inizia la prima giornata di Terre Graffiate dedicate al jazz nelle sue varie declinazioni. Il primo gruppo: Venus Ship è un collettivo di otto musicisti nato dall’underground bolognese, e ispirato dai movimenti degli anni ‘60/’70 e dalle storie di grandi personalità che hanno lottato per i diritti civili. La musica di Venus Ship trae ispirazione da quel contesto e mette in scena sonorità molteplici, con atmosfere che riportano da New Orleans alle musiche di Charles Mingus, dagli Spiritual della “Liberation Music Orchestra” a funk ispirati dalla cinematografia “blaxploitation”, sonorità e storie di altre epoche, mai così attuali.
Ai Colli Alti di Solagna, all’Alpe Madre, prosegue la giornata musicale con il quartetto Balkalà. Le corde di Giulio Gavardi incontrano i fiati di Francesco Socal, la fisarmonica di Nereo Fiori e le percussioni di Luca Nardon, per esplorare le melodie tradizionali della Penisola Balcanica. Tra tradizione e improvvisazione, tra momenti suadenti e slanci energici, il variegato repertorio di quelle terre testimonia una travagliata storia di incroci di culture e popolazioni diverse, facendo scoprire sonorità misteriose e inedite.
ore 18.00 sul Monte Grappa Matteo Paggi & The Giraffes trombone Matteo Paggi sax alto Lorenzo Simoni piano Vittorio Solimene double bass Andrea Grossi drums Andrea Carta
Si ritorna in Valbrenta in località Lepre, per l’ultimo appuntamento musicale della giornata con Matteo Paggi in quintetto con & The Giraffes. Musicista versatile Matteo Paggi, fin dall’inizio della sua carriera musicale esplora diversi tipi di musica, strumenti e approcci musicali. Colori, voce, timbro, dinamica: tutto è oggetto del continuo studio e ricerca della sua espressione artistica. Una continua esplorazione in una musica che spazia dalla libera improvvisazione al rock e metal pesante, dal jazz tradizionale alla musica moderna di tendenza. Un connubio di logica consapevole e passione ardente, dove melodie potenti e solide sono accompagnate da armonie conosciute e supportate da ritmi drammatici.
NOTE Quest'anno, con la collaborazione del CAI di Feltre, saranno disponibili per persone con disabilità motorie 3 joëlette con personale di supporto, previa prenotazione obbligatoria. L'ingresso per questi ospiti e per i loro accompagnatori sarà gratuito.
ideazione e regia Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Daniele Villa con Sara Bonaventura, Claudio Cirri scrittura Daniele Villa sound design Mattia Tuliozi luci Marco Santambrogio produzione Sotterraneo con il contributo di Fondazione CR Firenze, Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna L’Arboreto-Teatro Dimora | La Corte Ospitale
DJ Show è una performance con un obiettivo apparentemente semplice: far ballare un pubblico dentro una drammaturgia. Una playlist di canzoni di ogni genere e epoca viene intervallata da azioni rapide, testi brevi e visioni di passaggio, con l’idea di mettere in campo un esperimento intermedio fra DJ set e teatro dove il vero spettacolo è il pubblico che danza, dove la struttura c’è ma è pensata per deragliare nel rituale epidermico di gruppo, dove il divertimento non distrae e il pensiero non interrompe la festa, anzi: tutto si mescola attraverso l’emulsionante della musica. La domanda diventa: si possono mixare vibrazione musicale istintiva e stimolo cognitivo complesso? Se la risposta è sì: in questo esperimento si vibra insieme sulle note di alcuni pensieri, rovelli e ansie del nostro tempo. Se la risposta è no: beh, in questo esperimento verranno eliminate un po’ di tossine, lasciando che le angosce individuali e le nevrosi collettive di questi anni scivolino a terra col sudore.
invenzione e regia Matteo Maffesanti aiuto regia Irene Cordioli con Jessica Pasetto, Mirko Tomezzoli, Teresa Noronha Feio paesaggio sonoro Davide Pachera consulenza coreografica Andrea Rampazzo consulenza drammaturgica Elisabetta Consonni light design Luca Serafini styling Luciana Gastaldelli costumi Il Giracose conversazioni Beatrice Bresolin foto di scena Anna Kushnirenko cura Carlo Cordioli organizzazione Giulia Conforto amministrazione Claudia Casalini produzione Associazione Culturale Zebra / Elevator Bunker co-produzione Operaestate Festival Veneto con il sostegno Logistica uno s.r.l. partner di progetto La Corte Ospitale, FDE Festival Danza Estate
Prima Nazionale
Flamingo, il nuovo spettacolo del collettivo Elevator Bunker, è costruito attorno all’idea di come si trasforma lo sguardo quando il conosciuto sfugge alla sua forma attesa e, nel contempo, riflette sui meccanismi di giudizio che emergono quando ciò che sembrava noto si presenta come altro. Nel tentativo di perseguire un identico, come risposta ad una norma imposta da una regia esterna, si manifestano la pluralità, le diversità dei desideri: ogni cosa è la stessa ma è diversa. La struttura coreografica è una sequenza modulare di otto azioni, ripetuta più volte. La ripetizione apre la possibilità di variazioni ed interferenze di ritmo, dinamica, presenze e significati in una sequenza potenzialmente infinita di possibilità di identità e relazioni.
Elevator Bunker è un collettivo artistico sostenuto dall’associazione culturale Zebra. Nasce nel 2008 da un’idea di Davide Pachera e Matteo Maffesanti come risposta attiva al desiderio di ricerca artistica nel campo della disabilità cognitiva. Dal 2013, con il supporto di Operaestate Festival Veneto, il collettivo realizza le performance Shoe e Bestiario Universale. Questi progetti segnano un momento importante nella sua storia artistica e anticipano l'approfondimento che caratterizza i lavori successivi. Elevator Bunker fa parte di Europe Beyond Access Italia, un network che promuove accessibilità e inclusione nelle arti performative, aumentando la consapevolezza, condividendo buone pratiche e incoraggiando la partecipazione e la leadership di artisti e operatori culturali con disabilità. Nel 2023 realizza la performance Delivery, prodotta dall’associazione culturale Zebra e co-prodotta da Fondazione Teatro Comunale di Vicenza, con il supporto di Operaestate Festival Veneto e La Corte Ospitale.