FILIPPO GORINI
Giovani Talenti 4
FILIPPO GORINI
Giovani Talenti 4
22 Agosto 2023 | 21.00
Prezzo: Unico € 7
Accessibilità
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Filippo Gorini, pianoforte
Ludwig van Beethoven
Sonata per pianoforte n. 30 in mi maggiore, op. 109
Sonata per pianoforte n. 30 in mi maggiore, op. 109
Vivace, ma non troppo
Prestissimo
Andante molto cantabile ed espressivo
Franz Schubert
Sonata per pianoforte in la maggiore, D. 959
Allegro
Andantino
Scherzo. Allegro vivace con Trio
Rondò. Allegretto
Prestissimo
Andante molto cantabile ed espressivo
Franz Schubert
Sonata per pianoforte in la maggiore, D. 959
Allegro
Andantino
Scherzo. Allegro vivace con Trio
Rondò. Allegretto
L’ultimo appuntamento con i Giovani Talenti vede protagonista Filippo Gorini, vincitore del prestigioso “Premio Abbiati“ come miglior solista del 2022, affermandosi, a soli 27 anni, come uno dei più interessanti talenti della sua generazione. Vincitore di numerosi e prestigiosi concorsi internazionali, si è già esibito con grande consenso in alcune delle più prestigiose sale internazionali. È stato lodato da Andrei Gavrilov come “un musicista con una combinazione di qualità artistiche rare: intelletto, temperamento, ottima memoria, immaginazione vivida e grande controllo”.
Eseguirà due tra le massime opere di tutta la letteratura pianistica: la Sonata n. 30 in mi maggiore op. 109, la prima del gruppo delle ultime tre di Beethoven, ove si definisce il suo cosiddetto terzo stile: assoluta libertà fantastica, abbandono di ogni residuo gesto drammatico, liberazione da ogni passione contingente, e intensa contemplazione. Tre i movimenti: un ondeggiante e carezzevole Vivace ma non troppo, un fantastico Prestissimo e un Andante molto cantabile ed espressivo che nel corso di sei successive Variazioni, viene gradatamente dissolto e sublimato, avvolto in una sublime luce trasfiguratrice.
Anche la Sonata di Schubert fa parte del gruppo delle ultime tre che il compositore scrisse nel suo ultimo anno di vita. Rimangono tra le massime opere di tutta la letteratura pianistica, di una grande semplicità d'invenzione, e di una assoluta purezza lirica in cui si manifesta il vero carattere distintivo del romanticismo schubertiano.
Eseguirà due tra le massime opere di tutta la letteratura pianistica: la Sonata n. 30 in mi maggiore op. 109, la prima del gruppo delle ultime tre di Beethoven, ove si definisce il suo cosiddetto terzo stile: assoluta libertà fantastica, abbandono di ogni residuo gesto drammatico, liberazione da ogni passione contingente, e intensa contemplazione. Tre i movimenti: un ondeggiante e carezzevole Vivace ma non troppo, un fantastico Prestissimo e un Andante molto cantabile ed espressivo che nel corso di sei successive Variazioni, viene gradatamente dissolto e sublimato, avvolto in una sublime luce trasfiguratrice.
Anche la Sonata di Schubert fa parte del gruppo delle ultime tre che il compositore scrisse nel suo ultimo anno di vita. Rimangono tra le massime opere di tutta la letteratura pianistica, di una grande semplicità d'invenzione, e di una assoluta purezza lirica in cui si manifesta il vero carattere distintivo del romanticismo schubertiano.