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DISCORSI ALLA NAZIONE

Ascanio Celestini

DISCORSI ALLA NAZIONE

Ascanio Celestini

07 Luglio 2013 | 21.20
Teatro al Castello "Tito Gobbi",
Bassano del Grappa
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Prezzo: € 15,00 - € 12,00


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Con i suoi funanbolici scioglilingua verbali di sferzante ironia Celestini ci invita a guardare, e non solo ad osservare, ciò che accade nella nostra società.
Attore, autore teatrale e cantautore, scrittore e anche regista di cinema, ma soprattutto narratore o, per dirla col gusto della fiabaincantatrice e del racconto calamitante, affabulatore. Ascanio Celestini da anni occupa un posto a parte nel panorama teatrale italiano perché supera la soglia del monologo come gesto e attitudine drammatica (una scuola che in Italia ha generato eccellenti interpreti,veri numeri uno da Marco Paolini a Laura Curino, da Moni Ovadia a Mario Perrotta), per farsi esso stesso riflesso mitico della parola e condizione permanente dello stare in scena. Un teatro, il suo, da sempre partecipato e partecipante, il mondo di fuori e il mondo di dentro, l’eternità e la quotidianità, entrambe riserve di caccia per la sua ineffabile esuberanza narrativa, che da cronachista diventa surreale e da magica diventa concreta. Al palmares di teatrante civile e militante, Ascanio aggiunge un nuovo tassello, esplosivo e riflessivo nella ricerca sui guasti e i malanni della società contemporanea, avvilita dal conformismo e guastata da un potere sempre più aberrante e dispotico. Una società che si trincera dietro la petulante democrazia per inanellare un sopruso dopo l’altro. “I discorsi alla nazione” di Celestini nascono da questa dissonanza. Basta dirsi democratici per farsi assolvere dalla storia? Il tiranno se ne sta chiuso nel palazzo. Non ha nessun bisogno di parlare alla massa. Ma ogni tanto deve mostrarsi. Deve farsi acclamare soprattutto nei momenti di crisi quando rischia di essere spodestato. Celestini racconta “Ho immaginato alcuni aspiranti tiranni che provano ad affascinare il popolo per strappargli il consenso e la legittimazione. Appaiono al balcone e parlano senza nascondere nulla. Parlano come parlerebbero i nostri tiranni democratici se non avessero bisogno di nascondere il dispotismo sotto il costume di scena dello stato democratico”. scritto diretto e interpretato da Ascanio Celestini produzione Fabbrica