Un dramma pluripremiato ai Goya, gli Oscar spagnoli, raccontato con il sorriso di una commedia. Tomas parte dal Canada, dove vive con la famiglia, per una breve vacanza a Madrid. Una vacanza triste: perché va a trovare Julian, il suo migliore amico, malato terminale. Che è alla ricerca di una persona affidabile cui lasciare Truman, un cane che ama come un figlio. E qui il film si differenzia dalla maggior parte dei cosiddetti cancer-movie, facendone un un film speciale. L’incontro tra Julian, l’attore gaudente ormai arreso alla malattia, e Tomas, l’amico più posato che vorrebbe persuaderlo a continuare le cure, non è un’occasione per riflessioni filosofiche. È una cronaca realistica, invece, sommessa e pudica e perciò tanto più toccante e alleggerita da generosi tocchi di humour. Il merito principale del film di Cesc Gay sta, tuttavia, nel modo in cui riesce a suggerire la complessità dei rapporti umani anche nelle circostanze più estreme. Eccezionali gli attori: l’argentino Ricardo Darin e lo spagnolo Javier Camara (più volte nei cast di Almodóvar) sono così bravi da farti credere di essere davvero amici da sempre. Da vedere.