In scena due comici acrobati: Alice Gaia Roma e Damiano Fumagalli, per uno spettacolo di puro divertimento e, insieme, una riflessione sulla felicità. Tra acrobazie e comicità i due artisti inscenano il delicato equilibrio tra l’accontentarsi di ciò che si ha ed il perseguire i propri sogni, temi profondi trattati con leggerezza e divertimento, elementi che secondo gli artisti non dovrebbero mai mancare nella vita. Happiness, come dice il titolo stesso, è un tentativo di far sentire felicità e sorprendersi in essa.
Umberto Jiménez Ríos, messicano, classe 1990, è specializzato in funambolismo, giocoleria, manipolazione di cappelli e clownerie. Con El Aletreo, l’artista porta in scena uno spettacolo sorprendente in cui impersona Kalambres, un personaggio che accompagna il pubblico alla scoperta dei libri e delle infinite possibilità di meraviglia e gioco che da essi emergono. Tra letteratura, musica e divertimento, Kalambres ricorda a grandi e piccoli quanto sia bello giocare con la fantasia, essere trasportati da mondi immaginari senza paura di ridere e sentirsi anche ridicoli.
Summary: Il testo vede protagonisti Sasha e Shura all’interno di un attico mentre sotto di loro si stagliano scene di una città distrutta dalla guerra e divisa su due fronti, così come i due giovani, ora divisi, ora nemici.
Data evento: 25-08-2023
Dove: Palazzo Sturm
Prezzo: € 5
Orario: 17.30
Tipologia: Teatro
Prima Nazionale - Coproduzione del Festival
Focus Drammaturgia Contemporanea Tedesca, a cura di Monica Marotta
testo di Sasha Marianna Salzmann edito da Verlag der Autoren (Francoforte s.M.) lettura scenica di Federica Rosellini con Michele Eburnea
traduzione inedita di Monica Marotta
foto di Azzurra Primavera
La drammaturga e scrittrice tedesca di origine russa, Sasha Marianna Salzmann, scrive nel 2016 Gli Aristocratici, uno studio sulla sottile coltre di civiltà in una società disumanizzata. Vincitrice di numerosi premi e riconoscimenti e tradotta in Italia dalla Marsilio Editori, la scrittrice arriva a Bassano per il progetto sulla drammaturgia tedesca.Gli Aristocratici vede protagonisti una giovane donna: Sasha e un giovane uomo: Shura, all’interno di un attico, mentre sotto di loro si stagliano scene di una città distrutta dalla guerra e divisa su due fronti, cosi come i due giovani, ora divisi, ora nemici.
Ma molto tempo fa, Sasha era stata accolta ed ospitata dalla famiglia di Shura, il quale si fa largo tra lo scenario di guerra per ritrovare la donna e presentarsi davanti alla sua porta, sporco, con in mano una busta contenente un pesce. Shura afferma di aver ucciso una persona con cui entrambi hanno un passato violento. Ma il morto non è stato sepolto, e questo turba particolarmente Sasha. Inizia così un dialogo, una lotta contro la perdita della civiltà in cui è in gioco: la lotta per il cibo, il seppellimento dei morti; l'andare avanti o il ricominciare da capo in mezzo alla guerra. Sembra che non ci sia alcuna via di scampo e i due ci sono dentro come in un loop infinito.
Beatrice Miniaci (flauto e ottavino) Nicola Traversa (chitarra e voce) Ludovico Franco (tromba e elettronica) Nicolò Masetto (contrabbasso) sotto la direzione artistica di Dan Kinzelman (sassofono)
SIX MEMOS FOR THE NEXT MILLENNIUM è la terza residenza artistica dell’associazione culturale vicentina Bacàn, quest'anno svolta in collaborazione con Operaestate Festival Veneto, che ha come tema “Lezioni americane” di Italo Calvino. Dal 18 al 20 luglio in una sala della Biblioteca Bertoliana, quattro musicisti under 35 hanno lavorato da mattina a sera a improvvisazioni ispirate al celebre saggio di Calvino. Beatrice Miniaci (flauto e ottavino), Nicola Traversa (chitarra e voce), Ludovico Franco (tromba e elettronica) e Nicolò Masetto (contrabbasso) sono stati infatti selezionati fra 40 candidati che avevano risposto al bando dell’associazione Bacàn, quest’anno dedicato a Calvino, a 100 anni dalla sua nascita. La residenza artistica 2023 porta il titolo Six Memos for the Next Millennium, titolo inglese del saggio “Lezioni americane” di Calvino, che diventa canovaccio, anomalo spartito, su cui i musicisti creeranno nuove musiche. Le sei lezioni americane del grande scrittore italiano - Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità, Molteplicità e Coerenza – sono oggetto di approfondimento collettivo fino alla trasposizione in musica e alla produzione di sei improvvisazioni, sotto la direzione artistica e musicale del sassofonista, compositore e improvvisatore italoamericano Dan Kinzelman. Dopo la prima fase a Vicenza, il progetto ha una seconda tappa di residenza artistica a Bassano del Grappa. Dal 31 agosto al 2 settembre, in concomitanza con la rassegna BMotion Musica, il gruppo si ritroverà a lavorare presso l'Urban Center per riprendere il lavoro su “Lezioni americane”. Sabato 2 settembre, alle ore 18:00 si terrà la restituzione finale di fine residenza.
Razen Ameel Brecht Jean-Philippe Ghislain Poncin Kim Jan Delcour
Dal loro debutto nel 2010 i Razen, progetto musicale con sede a Bruxelles, hanno mirato a utilizzare le caratteristiche timbriche uniche degli strumenti a corda e a fiato, in una musica improvvisata e istintiva che mescola suoni etnici, minimalisti, onirici e anche spettrali, derivati dal misticismo medievale. Originariamente un duo, negli ultimi anni Razen è cresciuto fino a diventare un ensemble più ampio e modulabile con l'aggiunta di vari altri componenti e strumenti. La band si è costruita una solida reputazione in Belgio e all'estero, sia per la loro produzione registrata che per i loro spettacoli dal vivo in continua evoluzione. A B.Motion Razen eseguirà nuovo materiale per armonium e strumenti a fiato, basato su soli intervalli di intonazione e sull'acustica unica dello spazio di Bassano del Grappa, in un trio che vede in scena i due fondatori, Brecht Ameel e Kim Delcour, insieme a Jean Philippe Poncin. L’ensemble per ogni data dei Razen, infatti, è studiato con cura, per andare a creare ogni volta qualcosa che sfugga a un’esibizione egoriferita e che invece vada a esplorare ambienti totalmente sconosciuti ai musicisti. Una formula che può sembrare ormai tipica e rodata, ma che incontra qui una ricerca che va oltre quella musicale e che si traduce in collaborazioni che nascono da conversazioni su dipinti, libri, film e temi cari agli artisti, e che si trasformano solo uccessivamente in suono.