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MASAKO MATSUSHITA / DANCE WELL DANCERS

  • Accessibilità: Si
  • Sottotitolo: Cocoon
  • Summary: Una nuova sfida per i dancers che abitano ogni settimana gli spazi di Villa Parco Bolasco, accompagnati dalle insegnanti locali e dalla coreografa Masako Matsushita.
  • Data evento: 15-07-2023
  • Dove: Villa Parco Bolasco
  • Prezzo: Unico € 5
  • Orario: 16.00 e 19.00
  • Tipologia: Danza
  • Acquista Biglietto: Acquista Biglietto

concept Masako Matsushita
creazione Masako Matsushita, Beatrice Bresolin e Dance Well Dancers
in scena Franca Baraldo
Bianca Carlesso
Antonella Gallo
Mario Pomero,
Ida Quaggiotto
Elisabetta Schioppetto
Marisa Strappazzon


assistente alla coreografia Beatrice Bresolin
creative producer Stefania Mangano
Co-produzione Operaestate Veneto
e Fattoria Vittadini
Un ringraziamento speciale a Paolo Vachino

Coproduzione OE – Prima Nazionale

Prenotazione obbligatoria

Per la prima volta in scena, la comunità dei Dance Well Dancers di Castelfranco Veneto, attiva nella pratica da inizio 2022, è impegnata nella nuova creazione guidata dalla coreografa Masako Matsushita: Cocoon. Nata dal prezioso tempo passato insieme ad esplorare luoghi conosciuti e non, a condividere pensieri e storie, a perdersi nel linguaggio della danza e nelle sue possibilità; a sfidare i limiti trovando comodità nella scomodità, ad ascoltare musica del passato unita ai suoni del presente, immaginando quelli del futuro. Una creazione, frutto di una intensa collaborazione, dove ognuno ha portato una parte di sé, condividendo una storia ed elaborando materiali e dove Masako Matsushita ha cucito insieme le ‘opere d’arte danzanti’ che mano a mano si rivelavano dai corpi straordinari dei Dance Well Dancers. Cocoon è così risultato, nello stesso tempo, un abbraccio, una transizione nata da un gesto affettuoso, un senso di protezione che dovrà abbandonarci prima o poi, accompagnandoci verso un altro pianeta.
Artista multidisciplinare italo-giapponese, Masako Matsushita si occupa di analisi del movimento attraverso processi di ricerca, progetti coreografici, installazioni performative e interazione comunitaria. Esplora la presenza del corpo nello spazio con l’obiettivo di generare architetture per creare comunità attraverso: sensi, partiture, mappe, indagando la connessione tra cultura ed estetica, identità e tradizione, dispositivi virtuali e pratiche sensoriali.

Esibendo il biglietto di ingresso allo spettacolo è possibile visitare gratuitamente il Parco dalle 17 alle 19.

Ingresso da Borgo Treviso, 48

OPERAESTATE FESTIVAL, Danza

  • Visite: 3691

ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO / CORO LIRICO LI.VE.

  • Accessibilità: Si
  • Sottotitolo: Carmina Burana
  • Summary: Carmina Burana è il titolo (non originale) di una raccolta di componimenti poetici medievali ritrovata in Alta Baviera, nel 1803.
  • Data evento: 04-08-2023
  • Dove: PalaBassano
  • Prezzo: € 22.00
  • Orario: 21.00
  • Tipologia: Musica
  • Luogo alternativo: CMP Arena, Via Cà Dolfin, 60, Bassano del Grappa
  • Acquista Biglietto: Acquista Biglietto
𝗔𝗚𝗚𝗜𝗢𝗥𝗡𝗔𝗠𝗘𝗡𝗧𝗢 𝗟𝗨𝗢𝗚𝗢  A causa del previsto maltempo, l'evento andrà in scena alla CMP Arena / PalaDue, in Via Cà Dolfin, 60, a Bassano del Grappa.
Qui la posizione GMaps: https://goo.gl/maps/CjSLbfKWPL4ugHHr8 

Coproduzione del Festival

Carmina Burana di Carl Orff
CANTIONES PROFANAE
Cantoribus et choris cantandae comitantibus
instrumentis atque imaginibus magicis

Fortuna Imperatrix Mundi
I. Primo vere
Uf dem anger
II. In Taberna
III. Cour d’amours
Blanziflor et Helena
Fortuna Imperatrix Mundi

maestro concertatore e direttore
Marco Angius
Solisti
Marina Monzò soprano
Nikolai Zemlianskikh baritono
Federico Fiorio controtenore
Orchestra di Padova e del Veneto
Coro Lirico Veneto
maestro del coro Giuliano Fracasso
Coro di voci bianche “Cesare Pollini”
maestro del coro Marina Malavasi

Coproduzione Operaestate Festival,
Comune di Padova,
Comune di Treviso,
MusicaRivaFestival

Opera monumentale e di grande suggestione, dato l’impie­go di un notevole organico alle prese con sonorità primi­tive ed energici ritmi percussivi, i Carmina Burana vennero composti tra il 1935 e il 1936, ispirati da 24 poemi tra quelli trovati nella raccolta medievale omonima del XII secolo e rielaborati dal compositore stesso. Rimangono fra le po­che pagine della letteratura musicale colta del ‘900, familiari a tutti, sia per le numerose incisioni, sia per gli innumerevoli utilizzi in cinema e in televisione, imponendosi come un grande classico del Novecento.

I canti furono scritti in un misto di latino, tedesco medievale e occitano dai Goliardi, un gruppo di poeti-musicisti com­posto da studiosi e studenti ecclesiastici che celebravano con umorismo goliardico le gioie dell'osteria, la natura, l'a­more. Orff fu attratto in particolare proprio dalla varietà degli argomenti trattati nei canti, e strutturò l’opera in un prologo, cinque parti e un finale: il Prologo, Fortuna impe­ratrix mundi ("Fortuna, imperatrice del mondo"), nel quale è presente la celeberrima O Fortuna; la prima parte, Primo vere ("In primavera"), in cui si celebra l'aspetto lieto della primavera, la seconda parte: Uf dem Anger ("Nel prato"), nel quale compaiono brani in antico alto tedesco; la terza parte: In taberna ("All'osteria"), comprendente brani ispirati dalla vita sregolata dei clerici vagantes, il gioco d'azzardo, il buon bere e il ben mangiare; la quarta parte, Cour d'a­mours ("La corte d'amore"), che contiene brani che inneg­giano all'amore; la quinta parte, Blanziflor et Helena ("Bian­cofiore ed Elena"), che segna la conclusione della parte precedente e il finale, Fortuna imperatrix mundi, che ripete il brano iniziale.

Dopo il grande successo ottenuto da quest’opera, Carl Orff rinnegò tutte le composizioni precedenti, affermando che il suo catalogo dovesse iniziare proprio dai Carmina Burana. Riteneva infatti di aver raggiunto con quest’opera uno stile personale e definito, caratterizzato da un’osses­siva insistenza ritmica, da una scandita declamazione e da un primitivismo espressivo. Oltre a una tensione oggettiva dei materiali sonori, nei Carmina Burana Carl Orff avviò an­che un’affascinante ricerca di arcaismi strumentali e vocali, reminiscenze gregoriane e trasparenti soluzioni timbriche, inaugurando una sorta di «stile sinfonico per coro», in un’o­pera arcaico-moderna che alterna oasi di pace a momenti di percussiva sonorità.

Protagonisti della nuova produzione, l’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Marco Angius con il Coro Lirico Veneto diretto da Giuliano Fracasso, il Coro di voci bian­che “Cesare Pollini” diretto da Marina Malavasi. Completa­no la compagnia: tre solisti di gran classe come il soprano spagnolo Marina Monzò, il baritono russo Nikolai Zem­lianskikh e il controtenore veronese Federico Fiorio, tutti artisti già presenti nei cartelloni dei più celebri teatri lirici internazionali.

OPERAESTATE FESTIVAL, Lirica, Musica

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ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO

  • Accessibilità: Si
  • Sottotitolo: Nona sinfonia di Beethoven
  • Data evento: 04-08-2024
  • Dove: Teatro al Castello "Tito Gobbi"
  • Prezzo: intero € 30/ridotto € 25
  • Orario: 21.00
  • Tipologia: Musica
  • Luogo alternativo: CMP Arena (Paladue)
  • Acquista Biglietto: Acquista Biglietto

Coproduzione OE

Ludwig van Beethoven

Sinfonia n. 9 in re minore, op. 125
"Corale" per soli, coro e orchestra

Allegro ma non troppo, un poco maestoso
Molto vivace
Adagio molto e cantabile
Presto - Allegro assai - Recitativo per baritono:
O Freunde, nicht diese Töne - Coro: Freude,
schöner Götterfunken (Allegro assai)

maestro concertatore e direttore Marco Angius

solisti
Erika Grimaldi soprano
Elmina Hasan mezzosoprano
Markus Werba baritono
Pierluigi D’Aloia tenore

Orchestra di Padova e del Veneto Coro Lirico Veneto

Fra i più grandi capolavori della musica di tutti i tempi, eseguita dall’Orchestra di Padova e dal Veneto e il Coro Lirico Veneto diretti da Marco Angius e con la presenza di solisti d’eccezione: il soprano Erika Grimaldi, il baritono Markus Werba, il mezzosoprano Elmina Hasan e il tenore Pierluigi D’Aloia. La Nona compie quest’anno 200 anni: la prima si tenne infatti a Vienna nel 1824, fin da subito con un grande successo di pubblico. Una composizione dalla forte valenza simbolica, che esprime, attraverso il linguaggio universale della musica, ideali di libertà, pace e solidarietà così necessari in questi tempi.

La Nona compie quest’anno 200 anni. La prima si tenne infatti a Vienna il 7 maggio 1824, con un grande successo di pubblico, presente Beethoven ormai completamente sordo. L’impressione che suscitò fu profonda, e gli applausi che suscitò entusiastici con gli ascoltatori che a stento riuscivano a trattenersi.

Così la Nona Sinfonia fu l’opera di Beethoven che più di ogni altra conquistò l’immaginazione dei romantici. Non era mai stata composta – si disse – e non sarà mai più composta musica come questa. È la musica di un uomo che ha visto tutto e provato tutto, un uomo immerso nel suo mondo di silenzio e sofferenza, che non scrive più per piacere agli altri ma solo per giustificare la propria esistenza artistica e intellettuale. “Di fronte a questa composizione – sostiene Harold Charles Schonberg – si è tentati di leggervi in una sorta di esegesi metafisica. La musica non è soltanto bella, o soltanto affascinante. È semplicemente sublime”. Faro splendente per i romantici, rappresentava tutto ciò che ritenevano essere l’essenza di Beethoven: sfida alla forma, esortazione alla fratellanza, esplosione titanica, esperienza spirituale… “pura musica, ma rappresenta chiaramente una lotta, ed è difficile ascoltare un grido di angoscia così monumentale senza leggervi dentro qualcosa”.

Il tema della gioia vi prende forma lentamente. L’Ode di Schiller rimaneggiata trovò quindi posto nella Sinfonia, rendendo esplicito il messaggio presente in realtà in tutto Beethoven: la Gioia illuministicamente sentita quale slancio vitale, Impegno ottimistico a superare i propri egoismi in una fratellanza di tutti gli uomini.

«Abbracciatevi, siate avvinti, uniti». L'esortazione dei versi di Schiller, rendono sempre attuale il valore - e il bisogno - di questi suoni. Attraverso i suoi quattro movimenti la sinfonia è un grande percorso dal buio alla luce, il passaggio da uno stato di angoscia, frenesia affanno, attraverso la speranza, la dolcezza, fino ad arrivare alla gioia.

OPERAESTATE FESTIVAL, Lirica, Musica

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GIANMARIA BORZILLO

  • Accessibilità: Si
  • Sottotitolo: Under the Influence
  • Summary: Under the influence è il tentativo di ricostruzione dopo un crollo.
  • Data evento: 27-08-2023
  • Dove: CSC San Bonaventura
  • Prezzo: € 5
  • Orario: 19.00
  • Tipologia: Teatro
  • Acquista Biglietto: Acquista Biglietto

liberamente ispirato a A woman under the influence di John Cassavetes
regia e drammaturgia Gianmaria Borzillo
con Elena Giannotti, Matteo Ramponi
luce Valeria Foti
costumi Ettore Lombardi
sound design Raffaele Lombardo
assistenza Francesco Cocco
cura e promozione Giulia Traversi

Under the influence è il tentativo di ricostruzione dopo un crollo. Ricostruire un attimo di splendore, l’acme lontana che rappresenti un risveglio per questi personaggi dormienti e in conflitto col vuoto che li abita. Lo spazio attorno non è che la proiezione di un paesaggio interiore, e il ritmo ordinario dell’azione è l’espressione di un invisibile, di uno stato sconosciuto. I soggetti in scena non sono liberi, non hanno scelto il luogo in cui nascere né il nome e il loro esistere, già in partenza ha un segno. Cosa manca? Come trovare uno spazio di libertà? Domande nate dalla fame di esprimere un’interiorità che non è riuscita a trovare un canale d’accesso, distruggendo tutto.
Menzione Speciale della Biennale College Teatro - Registi Under 30 a Gianmaria Borzillo “per la sua capacità di scrivere un lavoro nel silenzio; la tensione è sorretta da una grammatica di corpi che, nonostante la censura imposta dal distanziamento proprio di questo periodo storico, ha saputo incidere con forza e poetica rispettando l’andamento del Bolero di Ravel, silenzio che si fa voce senza mai diventare urlo. Pensiamo che il lavoro di Borzillo provi a esplorare nuovi linguaggi pur restando rispettoso della grammatica ereditata dai grandi maestri. Borzillo dimostra che le barriere dello spettacolo dal vivo sono ormai crollate e che il teatro accetta tutte le forme di linguaggio, senza alcuna distinzione, e che la libertà di scrittura, oggi più di ieri, può e deve essere percorsa”.

B.MOTION, Teatro

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ANDREA COSTANZO MARTINI

  • Accessibilità: Si
  • Sottotitolo: Mood Shifter
  • Summary: Andrea Costanzo Martini esplora la connessione con gli altri attraverso la tecnica di copiare la mimica facciale o i movimenti degli altri per comprenderne le emozioni
  • Data evento: 18-08-2023
  • Dove: Chiesa di San Giovanni
  • Prezzo: € 5
  • Orario: 20.00
  • Tipologia: Danza

coreografia Andrea Costanzo Martini
performance Andrea Costanzo Martini, Shay Kukui, Alex Clair
drammaturgia Yael Biegon-Citron
musiche Angelo Badalamenti, Giacinto Scelsi, Pierre Bastien, Christoph W. Gluck, Andrea Costanzo Martini
costumi Shira Weiss
coproduzione Curtain Up Festival, Balletti Martini

In Mood Shifters, il coreografo Andrea Costanzo Martini esplora la connessione con gli altri attraverso la tecnica di copiare la mimica facciale o i loro movimenti, per comprenderne le emozioni.
La strada per la comprensione passa, infatti, in questa
creazione, attraverso i volti delle persone, e la gioia, la paura, il disgusto, la curiosità, la rabbia o la tristezza che esprimono con azioni ed espressioni, prima ancora che con il linguaggio.
Una necessità di agire le proprie emozioni che ci aiuta a navigare, comprendere e rielaborare i nostri desideri e condividerli con gli altri. Ma possono le espressioni e le emozioni essere manipolate in modo da trarne vantaggio?
In questa coreografia quindi, i tre danzatori condividono con gli spettatori un viaggio alla ricerca di intimità, affetto e consapevolezza, da trovare ad ogni costo.

Con il sostegno di 
Israele 75 

B.MOTION, Danza

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