Vittoria Caneva, Anna Grigiante, Ilaria Marcolin, Elena Sgarbossa
costumi "I Talenti" di Paola Comunello
musiche Vittoria Caneva
con il supporto di Università di Padova, Orto Botanico e Villa Parco Bolasco
Culla della scienza, degli scambi scientifici e dello studio delle relazioni tra natura e cultura, l’Orto Botanico di Padova, sito Unesco dal 1997, collabora nuovamente con Operaestate per una nuova creazione coreografica, site specific per gli ambienti dell’orto botanico. Affidata a quattro giovani danzautrici: Vittoria Caneva, Anna Grigiante, Ilaria Marcolin, Elena Sgarbossa, impegnate in una ricerca dedicata all’elemento dell’ossigeno, essenziale per la vita sulla Terra, le autrici e interpreti sono guidate da due domande: come cambia il respiro in base all’ambiente? Come cambia lo sguardo, e si appoggia su ciò che circonda lo spettatore? Nasce così Ossigeno/Coexistence, una performance site-specific in cui ambiente, spettatori e artiste abitano il medesimo luogo, guidati da un invito a percepire ed esplorare un habitat complesso in cui presenze, corpi e paesaggio si mescolano per incoraggiare la tridimensionalità dei sensi. A partire da un’attivazione collettiva in dialogo con l’architettura naturale e artificiale dell’Orto, nasce un’orchestra di visioni personali e gentili che coesistono e lasciano fiorire uno sguardo collettivo fatto di diversità. Il corpo delle danzatrici si dispiega tra gli elementi dell’ambiente, i respiri, le geometrie, i dettagli: registra e restituisce una delle tante visioni possibili, diventando un amplificatore di texture, dinamiche e sensazioni. Un’esperienza personale e sotterranea, che concede tempo per vivere collettivamente un ambiente.
ATTENZIONE: A CAUSA DEL METEO INSTABILE, LO SPETTACOLO ANDRA' IN SCENA ALLA SALA DA PONTE. INVARIATO L'ORARIO: 23 AGOSTO ORE 21.
Prima Nazionale coproduzione Operaestate Festival Veneto
Swaën coreografia e danza di Camilla Monga musica Filippo Vignato, Emanuele Maniscalco liberamente ispirata da Il Cigno di Camille Saint-Saëns creative producer Marco Burchini produzione VAN coproduzione Operaestate Festival e CSC di Bassano, Festival Bolzano Danza
Living like I know I’m gonna die coreografia, invenzione e danza Francesco Saverio Cavaliere, Fabio Novembrini, Siro Guglielmi, Roberta Racis, Silvia Sisto suono F. De Isabella styling Ettore Lombardi foto e video Tonia Laterza produzione Fabbrica Europa, Operaestate Festival/CSC di Bassano
L’Animale coreografia e danza Chiara Bersani scena e luce Valeria Foti con la collaborazione di Richard Gargiulo e Sergio Seghettini drammaturgia vocale Francesca Della Monica accompagnamento alla drammaturgia e promozione Giulia Traversi accompagnamento alla creazione Marco D'Agostin / Elena Giannotti supporto al processo creativo Federica Della Pozza produzione corpoceleste c.c.0.0 # co-produzione Operaestate Festival/CSC, Fabbrica Europa, Bolzano Danza |TanzBozen, Gender Bender Festival
Open Drift coreografia Philippe Kratz con Antonio Tafuni e Nagga Giona Baldina musica Borderline Order
Peso Piuma coreografia e danza Silvia Gribaudi in collaborazione con Zebra Cultural Zoo
La morte del cigno coreografia Michel Fokine per Anna Pavlova con Virna Toppi musica Camille Saint-Saëns
Cosa resta oggi di un'opera coreografica considerata una pietra miliare della storia della danza occidentale dell’inizio del XX secolo? In che forme e in quali corpi è sopravvissuta nel tempo? Chi ne raccoglie l'eredità? Il progetto Swans never die invita il pubblico e gli artisti a pensare a La morte del cigno, come un’opportunità per conoscere le molte forme della sua esistenza nel tempo, da quando fu coreografato da Michel Fokine per Anna Pavlova nel 1905. Seguendo le tappe di questo viaggio tra storia e memoria della danza, lo spettatore avrà modo di scoprire in che corpi sopravvive un’opera coreografica del passato, chi ne raccoglie l'eredità e perché, che valori può trasmettere oggi e in futuro. In scena a Bassano, nella serata intitolata Swans e costruita in dialogo con gli artisti coinvolti, la versione classica interpretata da Virna Toppi, prima ballerina del Teatro alla Scala, e le creazioni originali di Chiara Bersani, Collettivo MINE, Silvia Gribaudi, Philippe Kratz e Camilla Monga. Swaën In Swaën, Camilla Monga invita due musicisti a reinterpretare la stessa partitura, realizzando una composizione in parte scritta e in parte improvvisata: lo stesso principio che guida la struttura coreografica, e che rievoca la libertà interpretativa di Anna Pavlova. Living like I know I’m gonna die Collettivo MINE, invece, crea una danza per cinque corpi: due coppie e un singolo, per un corpus unico di braccia al-lacciate in un reticolo di incontri fulminei che attraversano lo spazio con un andamento progressivo ed ineludibile: come una vera lotta contro la morte, incarnando nel cigno un simbolo della transitorietà dell’esistenza. L'Animale In L'Animale, Chiara Bersani indaga l’anima come luogo di movimento e trasformazione, e per avvicinarsi al cigno decide di passare attraverso una domanda: cosa succede quando guardando la profonda notte riusciamo a riconoscerci attraverso il canto? Open Drift Philippe Kratz crea invece un pezzo per due interpreti, Open Drift, in cui tenta di catturare ogni transizione e trasformazione, ogni singolo momento di passaggio. Peso Piuma Insieme al pubblico, Silvia Gribaudi in Peso Piuma ricerca l’intimità del corpo, l'abbandono ad esso, il ricostruire di nuovi movimenti, con fatica e felicità, ripetendo quelle braccia e quel collo spezzato tipici della Pavlova. La morte del cigno Chiude la serata La morte del cigno, la coreografia di Fokine, interpretata da Virna Toppi, che ha focalizzato la propria ricerca sulla ricca storia di interpreti del pezzo e sul suo personale approccio alla figura del cigno in danza.
Sottotitolo: Collettivo MINE/ Chiara Frigo/ Dance Well Teachers
Data evento: 24-07-2021
Dove: Villa Da Porto
Prezzo: € 10 (prenotazione obbligatoria)
Orario: 19.00 e 21.00
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Tipologia: Danza
Blackbird di Chiara Frigo con Dance Well Teachers h 19.00 Corpi Elettrici – versione Site Specific di Collettivo MINE h 21.00
coreografia Chiara Frigo drammaturgia Riccardo De Torrebruna con Dance Well Teachers musiche Colin Stetson, Arcade Fire produzione CSC Centro per la Scena Contemporanea, Zebra CulturalZoo Corpi elettrici h 21.00 coreografia e interpretazione: Francesco Saverio Cavaliere, Siro Guglielmi, Fabio Novembrini, Roberta Racis, Silvia Sisto composizioni sonore originali: studenti del Conservatorio G.B. Martini di Bologna produzione Gender Bender Festival con il sostegno di CSC Centro per la Scena Contemporanea di Bassano del Grappa, Fabbrica Europa amministrazione e produzione esecutiva Corpoceleste
Nella monumentale Villa Da Porto torna il programma che la conferma ormai casa della danza. Le parole si trasformano quindi in creazione coreografica in Blackbird di Chiara Frigo, che, insieme a dieci insegnanti Dance Well, invita sconosciuti a instaurare dialoghi inattesi. Ideata durante il primo lockdown, Blackbird incorpora in una performance l’esigenza di cambiamento che ogni essere umano porta con sé, e nasce dal desiderio di costruire una relazione privilegiata dall’incontro tra sconosciuti, facendo leva sull’imprevedibilità. Performer e spettatori vengono guidati dall’invisibile presenza di Blackbird, un messaggero misterioso che attraverso lettere, carte divinatorie (o paradossali citazioni dai surrealisti) domande personali, danze, amuleti, traccia un percorso di scambio che prevede la nascita di alleanze tra i partecipanti e lo sviluppo di un reciproco sostegno. Dal dialogo con i giovani musicisti del conservatorio di Musica Elettronica Martini di Bologna, nasce invece Corpi Elettrici di Collettivo MINE: un modello virtuoso e replicabile di formazione interdisciplinare tra danza e musica. Nonostante i limiti imposti dal lockdown, il progetto è riuscito a superare il gap della presenza fisica sfruttando ingegnosamente le possibilità e le duttilità del digitale, senza scadere, al tempo stesso, nella caducità estemporanea. Il livello di sperimentazione e generosità artistica, fanno di Corpi Elettrici un’esperienza di scoperta e collaborazione autentiche, che qui si traduce in una rielaborazione site specific per la splendida Villa di Montorso..
Duo d’Eden coreografia e colonna sonora Maguy Marin coreografia rimontata da Cathy Polo e Ennio Sammarco costumi Montserrat Casanova coproduzione Duo D’Eden: Fondazione I Teatri, Reggio Emilia
Juliet Juliet Juliet coreografia: Ginevra Panzetti e Enrico Ticconi musica Sergio Salomone Progetto nato dall’azione Prove d’autore XL, promossa dal Network Anticorpi XL e coordinata dall’Associazione Cantieri
Brutal Love Poems coreografia e luci Thomas Noone musica Jim Pinchen costumi Enrico Morelli produzione MM Contemporary Dance Company con il sostegno di Centro Servizi Culturali S. Chiara - Trento / Circuito Danza del Trentino Alto Adige/Südtirol
Un trittico di coreografie ispirate all’amore, interpretate dai danzatori della compagnia MM Contemporary Dance Company diretta dal coreografo Michele Merola, che accompagnano il pubblico in un viaggio tra generazioni diverse di coreografi, alla scoperta di alcune declinazioni e sfaccettature di questo sentimento universale. In Duo d’Eden due danzatori interpretano con maestria un pezzo di rara bellezza, originale, difficile e articolato: in scena un uomo e una donna, in tute color carne che mettono in evidenza la loro nudità, avvinghiati l’un l’altro per tutta la durata del brano, con continue evoluzioni di lei sul corpo di lui. Un Adamo ed Eva immersi in un percorso di sensualità, eros, difesa, attacco, in un mondo non così tranquillo, sicuro e idilliaco. Ispirato alla più celebre coppia di amanti, Juliet Juliet Juliet mantiene e moltiplica solo una delle due figure desideranti: in uno scambio sospeso, l’amante è immateriale, metafisico, e il desiderio diventa pura rappresentazione, all’interno del quale le figure coesistono in un individuale isolamento. Giulietta collassa in se stessa, unica e clone. Crudo e dinamico, Brutal Love Poems esplora il lato “selvaggio” che ciascuno nasconde e che si rivela solo nei momenti più intimi. In qualche modo questa rivelazione, dell’essere più primordiale, terribile e brutale, si manifesta forse sempre e solo davanti chi è più vicino a ciascuno, alla persona che si ama. Un'opera astratta, non narrativa, in cui la risonanza dei movimenti echeggia e si combina per formare un tutto, cercando di intrattenere, provocare e sedurre.
Per motivi organizzativi, legati all'impossibilità di accesso in sicurezza ad alcune aree del Giardino Parolini per lavori in corso, Teen Motion_studi sul corpo musicale.2 andrà in scena nel cortile della Scuola Media J. Vittorelli (Piazzale Trento, 71, Bassano del Grappa). Invariati data e orario (31 luglio alle ore 17).
Prima Nazionale coproduzione Operaestate Festival Veneto
coreografia Adriana Borriello con un gruppo giovani interpreti del territorio assistente musicale Antonella Talamonti assistente coreografia Ilenia Romano produzione AB Dance Research coproduzione Operaestate Festival Sviluppato nell’ambito di ResiDance XL 2021 e Da.Re. Dance Research 2021
Un pomeriggio d’estate dedicato alla danza nello spazio aperto dello storico Giardino Parolini di Bassano, in cui trova il proprio palcoscenico ideale Teen Motion, ricerca inedita di Adriana Borriello per il gruppo di giovani danzatrici del progetto LIFT, programma di formazione e accompagnamento alla professione attivato da Operaestate festival e dal CSC Centro per la Scena Contemporanea, che ha visto accompagnare numerosi giovani danzatori e danzatrici fin dai primi passi. Teen Motion è una nuova ricerca di Adriana Borriello che coinvolge gruppi di adolescenti, danzatori e non, e professionisti di diverse discipline. A Bassano del Grappa il gruppo di lavoro è inserito in un'esperienza di ricerca e occasione di crescita nella relazione con se stessi, con la capacità di leggere e articolare il linguaggio del movimento e della danza, in particolare nel rapporto con suono e musica.
Adriana Borriello, danzatrice, coreografa e pedagoga, diplomata all’Accademia Nazionale di Danza e al Mudra di Béjart a Bruxelles, partecipa alla fondazione di Rosas di Anne Theresa de Keersmaeker. Nel 1986 forma a Parigi una propria compagnia, che trasferisce poi in Italia, e i cui spettacoli sono accolti nei più prestigiosi festival e teatri italiani e stranieri.