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MOTUS

  • Accessibilità: Si
  • Sottotitolo: Frankenstein ( a love story )
  • Summary: Uno spettacolo su Frankenstein che è esso stesso (un) Frankenstein.
  • Data evento: 23-07-2024
  • Dove: Teatro Remondini
  • Prezzo: intero € 15/ ridotto € 12
  • Orario: 21.20
  • Tipologia: Teatro
  • Acquista Biglietto: Acquista Biglietto

ideazione e regia di Daniela Nicolò & Enrico Casagrande
con Silvia Calderoni, Alexia Sarantopoulou, ed Enrico Casagrande
drammaturgia Ilenia Caleo
adattamento e cura dei sottotitoli Daniela Nicolò
assistenza alla regia Eduard Popescu
scena e costumi Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande
disegno luci Theo Longuemare
ambienti sonori Enrico Casagrande
fonica Martina Ciavatta
estratti musicali di Demetrio Cecchitelli, Dario Moroldo, David Lynch, Wovenhand, Bon Iver, Djrum, Jon Hopkins, Arvo Part, Burial, Fontaines D.C., Dans Dans, Mechanical Cabaret, Bones, Jessica Moss
grafica Federico Magli
video Vladimir Bertozzi
produzione Francesca Raimondi
organizzazione e logistica Shaila Chenet
promozione Ilaria Depari
comunicazione Dea Vodopi
distribuzione internazionale Lisa Gilardino
ufficio stampa comunicattive.it

una produzione Motus con Emilia Romagna Teatro ERT/ Teatro Nazionale, TPE - Festival delle Colline Torinesi, Kunstencentrum VIERNULVIER (BE) e Kampnagel (DE).
Residenza artistiche ospitate da AMAT & Comune di Fabriano, Santarcangelo Festival, Teatro Galli-Rimini, Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna “L’arboreto-Teatro Dimora

La Corte Ospitale”, Rimi-Imir (NO) e Berner Fachhochschule (CH), con il sostegno di MiC, Regione Emilia-Romagna.

Partendo dal capolavoro di Mary Shelley, gli artisti di MOTUS costruiscono un’opera che mette insieme la tortuosa biografia della scrittrice, il romanzo gotico e quello fantascientifico. Intrecciando tre solitudini radicali, di Shelley, Victor Frankenstein e della creatura, Motus esplora il confine fra il “normale” e ciò non che non è ritenuto tale, un confine abitato da creature incapaci di stare al mondo ma che, a quello stesso mondo, indicano la strada per cambiare. Non a caso nell’opera ispiratrice si rintracciano anche temi urgenti di oggi: i diritti per chiunque, i dubbi sulla scienza, i disastri dell’antropocene, il destino della specie.

 

OPERAESTATE FESTIVAL, Teatro

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ALESSANDRO SCIARRONI

  • Accessibilità: Si
  • Sottotitolo: U. (un canto)
  • Summary: U. è una performance musicale, costituita da canti corali tratti dal repertorio italiano composti tra la metà del secolo scorso e i giorni nostri.
  • Data evento: 26-07-2024
  • Dove: Teatro Remondini
  • Prezzo: intero € 20/ ridotto € 18
  • Orario: 21.20
  • Tipologia: Danza, Musica
  • Acquista Biglietto: Acquista Biglietto

di Alessandro Sciarroni
con Raissa Avilés, Alessandro Bandini, Margherita D’Adamo, Nicola Fadda, Diego Finazzi, Lucia Limonta, Annapaola Trevenzuoli
casting, direzione musicale, training vocale Aurora Bauzà & Pere Jou
casting, consulenza drammaturgica, training fisico Elena Giannotti
styling Ettore Lombardi
disegno luci e cura tecnica Valeria Foti
cura, consiglio e sviluppo Lisa Gilardino
amministrazione e produzione esecutiva Chiara Fava
casting, relazioni stampa e comunicazione Pierpaolo Ferlaino
social media Giulia Traversi
Produzione Corpoceleste_C.C.00#, MARCHE TEATRO Teatro di Rilevante Interesse Culturale – coproduzione Progetto RING (Festival Aperto – Fondazione I Teatri Reggio Emilia, Bolzano Danza – Fondazione Haydn, FOG Triennale Milano Performing Arts, Torinodanza Festival, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale), CENTQUATRE – PARIS, Festival D’Automne à Paris, Snaporazverein e partner in via di definizione – in collaborazione con Centro per la Scena Contemporanea di Bassano del Grappa. Col supporto di Dance Reflections by Van Cleef & Arpels.

 

U. è una performance musicale, un concerto, la cui drammaturgia, curata da Alessandro Sciarroni con Aurora Bauzà e Pere Jou, è costituita da canti corali tratti dal repertorio italiano composti tra la metà del secolo scorso e i giorni nostri. Per l’occasione l’artista mette assieme un nuovo gruppo di interpreti. Attraverso un accurato processo di ricerca e selezione, nasce un coro di sette cantanti con formazione ed esperienze vocali molto diversificate: Raissa Avilés, Alessandro Bandini, Margherita D’Adamo, Nicola Fadda, Diego Finazzi, Lucia Limonta, Annapaola Trevenzuoli.

La prima intuizione sulla ricerca nasce grazie a una commissione della Fondazione Cartier che invita l’artista nel Novembre 2022 a co-curare una delle sue Soirées Nomades. In questa occasione, dieci cori folkloristici provenienti da diverse nazioni si esibiscono negli spazi espositivi della Triennale di Milano eseguendo canti tradizionali che parlano di amore, natura, esilio e resistenza. L’artista rimane particolarmente colpito dal repertorio dei due gruppi italiani invitati: il coro maschile “Voci dalla Rocca” e quello misto dei giovanissimi “Piccoli Cantori della Brianza”.

Questa musica d’ispirazione popolare affonda le radici nel secolo scorso, nonostante alcuni dei compositori che s’inscrivono in questo genere siano ancora attivi, come Renzo Bertoldo, Piercarlo Gatti e Bepi de Marzi. Un altro elemento di fascinazione nei programmi di questi cori è il fatto che l’elemento popolare si possa fondere, a volte, con quello cantautorale. Come nel caso di “Dolce sentire” di Riz Ortolani che è allo stesso tempo colonna sonora del film di Franco Zeffirelli Fratello Sole, Sorella Luna, e canto religioso.

In U. l’alternanza tra canti corali e silenzio dà corpo a una coreografia di voci: un inno di gioia, speranza e amore, una sfida (quasi) impossibile?

Alessandro Sciarroni è un artista italiano attivo nell’ambito delle performing arts, con una formazione nel campo delle arti visive e di ricerca teatrale. I suoi lavori partono da un’impostazione concettuale di matrice duchampiana, facendo ricorso ad un impianto teatrale, e sono ospitati in festival, musei e spazi non convenzionali, in tutta Europa, Nord America, Sud America e Asia. Nelle sue creazioni coinvolge artisti provenienti da diverse discipline, facendo proprie le tecniche della danza, del circo o dello sport. I suoi lavori tentano di disvelare, attraverso la ripetizione di una pratica fino ai limiti della resistenza fisica, le ossessioni, le paure e la fragilità dell’atto performativo, alla ricerca di una relazione empatica tra spettatori e interpreti. Nel 2019 gli viene assegnato il Leone d'Oro alla carriera per la Danza. Alessandro Sciarroni è artista associato del CENTQUATRE – PARIS e della Triennale Milano Teatro 2022-2024.

OPERAESTATE FESTIVAL, Musica, Danza

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SHARON FRIDMAN

  • Accessibilità: Si
  • Sottotitolo: Go Figure
  • Summary: Go Figure riguarda uno spazio di diversità, dove Shmuel può esaminare come si muove il suo corpo
  • Data evento: 06-08-2024
  • Dove: Teatro al Castello "Tito Gobbi"
  • Prezzo: intero € 20/ ridotto € 18
  • Orario: 21.00
  • Tipologia: Danza
  • Luogo alternativo: Teatro Remondini
  • Acquista Biglietto: Acquista Biglietto

Coreografia e direzione artistica Sharon Fridman
Assistente alla direzione artistica Tamar Mayzlish
Interpreti Shmuel Dvir Cohen, Tomer Navot
Musica Noam Helfer
Luci Yaron Abulafia
Costumi Miki Avni
Coproduzione Oriente Occidente, Mash Dance House Jerusalem

Go Figure è stato sviluppato a partire dal progetto Shape on us di Sharon Fridman, creato per Vertigo - Power of balance.

Sharon Fridman torna a Bassano con Go Figure, la sua ultima creazione di raffinata sensibilità e bellezza. È un duetto per due danzatori sul mutuo scambio e sulla forza della condivisione. I loro corpi entrano in contatto, misurano la propria fisicità e non è nella lotta che si incontrano, ma nell’equilibrio: costruiscono possibili unioni e si accolgono, con estrema fluidità e acrobazia, creando architetture. Una danza di rara bellezza: trasformati, i due danzatori, sembrano esseri sovrannaturali, si perdono l’uno nell’altro, annientano nel movimento i confini e il concetto di limite. Diventano Arte.

 La sua carriera professionale di danza è iniziata con le compagnie di danza Ido Tadmor, Kibbutzit e Vertigo. Dopo aver fondato la sua compagnia Project Sharon Fridman, a Madrid, in Spagna, nel 2006 ha iniziato una ricerca di improvvisazione di contact come strumento per la pratica e la creazione. La pratica INA, il linguaggio tecnico del corpo che usa nel suo lavoro, è focalizzato sul rapporto tra gravità ed equilibrio, ed è ispirato dalla madre, nata con la sindrome di Arnold Chiari. Con questa lingua, conduce laboratori fisici per ballerini professionisti, studenti e diversi corpi di non ballerini, in tutto il mondo. Molti dei suoi pezzi hanno ricevuto premi, come il miglior spettacolo per Free Fall (2015), la migliore coreografia per Erritu nel 2019, primo premio e premio del pubblico per Hasta Dónde...? al Certamen de Burgos-New York (2011) e premio per il miglior spettacolo di danza alla Fiera di Danza e Teatro di Huesca per Free Fall e All ways (rispettivamente 2014 e 2017). Ad oggi crea per diverse compagnie nel mondo, come Crudo Equilibrio, creato per Compañía L'Explose (Colombia), Equilibrio, per Fundación Espacio Creativo (Panamá), Corazón de carne, per Ka'et Ensemble (Israele), Jondo, per Compañía Eduardo Guerrero (Spagna), Jerusalem, per il Teatro Bielefeld (Alemania) e Berro, per Nova Galega de Danza (Spagna), tra gli altri.

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OPERAESTATE FESTIVAL, Danza

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HAMBURGER KAMMERBALLETT

  • Accessibilità: Si
  • Sottotitolo: Where Have All The Flowers Gone
  • Summary: Il progetto è stato ideato con l’intento di offrire ad alcuni danzatori ucraini la possibilità di continuare a fare quello che più di ogni altra cosa amano: danzare.
  • Data evento: 08-08-2023
  • Dove: Teatro al Castello "Tito Gobbi"
  • Prezzo: € 20.00 intero/ € 16.00 ridotto
  • Orario: 21.00
  • Tipologia: Danza
  • Luogo alternativo: Teatro Remondini
  • Acquista Biglietto: Acquista Biglietto

** 𝗔𝗚𝗚𝗜𝗢𝗥𝗡𝗔𝗠𝗘𝗡𝗧𝗢 𝗟𝗨𝗢𝗚𝗢 : A causa dell'abbassamento delle temperature, lo spettacolo di Hamburger Kammerballett "Where have all the flowers gone" andrà in scena al Teatro Remondini. Invariati data e orario: 8 agosto ore 21.  ** 

Coproduzione OE – Prima Nazionale

con il supporto di Hamburg Ballett_JohnNeumeier
coreografie di Edvin Revazov

con Olena Karandieieva (Ukranian National Ballet Kyev)
Nikita Hodina (ex Ukranian National Ballet Kyev)
Anastasia Ilnitska (ex Bolshoi Theatre)
Ihor Khomishchak (ex Harkiv Ballet)
Viktoria Miroshyna (ex Harkiv Ballet)
Anna Solovey (ex Eifman Ballet)
Sasha Solve (ex Eifman Ballet)
Nicolas Glassman (Hamburg Ballet)
Ida Stempelmann (Hamburg Ballet)
Emiliano Torres (Hamburg Ballet)

L’Hamburger Kammerballett nasce su iniziativa e da un’idea di Edvin Revazov, primo ballerino dell’Hamburg Ballett, con il prezioso supporto di John Neumeier, direttore e coreografo della compagnia, e grazie alla cooperazione del Teatro Kampnagel di Amburgo. Il progetto è stato ideato con l’intento di offrire ad alcuni danzatori ucraini la possibilità di continuare a danzare: in breve tempo, Revazov ha offerto ad alcuni danzatori di Kiev che erano in tour in Europa ed impossibilitati a rientrare nel loro paese di lavorare nella città di Amburgo e di condividere il palcoscenico con alcuni danzatori di Hamburg Ballett, per poter creare una serata che potesse essere presentata in tutto il mondo. Un’idea che si è poi sviluppata fino a creare, nel novembre 2022, una piccola compagnia (Kammerballett come le orchestre da camera).
A Bassano, in prima nazionale, presentano due coreografie firmate da Edvin Rezanov, stesso. In apertura di serata il brano che è diventato ormai raffigurativo per l’ensemble: Kleines Requiem für eine Polka, su musica di Henry Gorecki, un lavoro che vuole commentare l’assurdità della guerra, la sfortunata fotografia del mondo nel quale viviamo. Il secondo brano in programma, co-produzione del festival, nasce su musiche di Benjamin Britten, da cui prende il titolo di Britten-Dances, che recupera i virtuosismi del balletto classico per creare un pezzo contemporaneo, un dialogo di luci e suono, un gioco di linguaggi tra classico e moderno, contraddizioni e armonia.

Nato a Sevastopol, in Ucraina, Edvin Revazov si è formato alla School of the Hamburg Ballet, dopo il diploma alla Moscow School. È entrato a far parte di Hamburg Ballet nel 2003, dove è stato promosso Solista prima e poi Primo Ballerino.
Premio Danza&Danza come miglior giovane danzatore nel 2008, assieme a John Neumeier ha ricreato ruoli classici come Tadzio in Morte a Venezia, Apollo in Orpheus, Vronsky in Anna Karenina, ma anche nuovi ruoli principali in Beethoven Project e in The Glass Menagerie, oltre a numerosi ruoli principali nelle produzioni di Neumeier, per cui ha anche lavorato alla presentazione di Anna Karenina
per i danzatori del Teatro Bolshoi di Mosca.
Come coreografo per il programma Giovani Coreografi dell’Hamburg Ballet ha creato Coco Rosie (2011), Zozula (2012), Anima (2015), Vesna (2016) e Closed Rooms (2017). Assieme a Marc Jubete e Aleix Martinez, ha creato la serata Shakespeare – Sonnets, che nel giugno 2019 ha inaugurato la 45esima edizione degli Hamburg Ballet Days, Miss Julie (2020), Requiem (2022).

OPERAESTATE FESTIVAL, Danza

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COLLETTIVO CINETICO / FRANCESCA PENNINI

  • Accessibilità: Si
  • Sottotitolo: Manifesto Cannibale
  • Summary: È la luce la prima fonte di energia per i corpi “piantati” sulla scena di Manifesto Cannibale, nuova produzione del CollettivO CineticO guidato da Francesca Pennini.
  • Data evento: 18-08-2023
  • Dove: Teatro Remondini
  • Prezzo: € 5
  • Orario: 21.30
  • Tipologia: Danza
  • Acquista Biglietto: Acquista Biglietto

concept, regia Francesca Pennini
messa in scena Angelo Pedroni
azione e creazione Simone Arganini, Davide Finotti, Teodora Grano, Carmine Parise, Angelo Pedroni, Francesca Pennini, Emma Saba
musiche: Franz Schubert
cura del suono e dispositivi tecnologici: Simone Arganini
playlist: Spettatrici e Spettatori
organizzazione e cura: Matilde Buzzoni, Carmine Parise
Co-produzione CollettivO CineticO, Fondazione Romaeuropa, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara
Con il supporto di Fondazione I Teatri, Centrale Fies | Art Work Space e ATER Fondazione / Teatro Comunale Laura Betti.
Con il sostegno di Regione Emilia Romagna, MIBAC.

Manifesto Cannibale, nuova produzione del CollettivO Ci­neticO guidato da Francesca Pennini, nasce da una rifles­sione sul mondo vegetale ed è una ricerca sul tempo, sul gioco, sull’insieme di codici e convenzioni che alimentano l’atto performativo. Manifesto Cannibale è uno strano organismo. È nato anziano. Si è reincarnato molte volte e in molti corpi. È mutato in altre forme. La sua creazione è stata abban­donata dall’autrice, Francesca Pennini, che si è tenuta in una condizione di cecità affidando la messa in scena a un sistema di comunicazione filtrato solo da indizi poetici. Eseguito dal vivo, il ciclo di Lieder Winterreise di Franz Schu­bert, orchestra il rito di trasformazione dei corpi: dormire e svegliarsi, prendere luce, farsi osservare e, forse, trovare nell’immobilità nuove forme di romanticismo.

Qual è il brano giusto per la fine dell’umanità? Come suonano i minuti prima dell’estinzione? Cosa vorresti che ascoltassero le ultime orecchie umane? Proponi la musica perfetta per la tua personalissima apocalisse della specie. Questa playlist diventerà il motore dell’ultima scena. Dirigi l’orchestra dei corpi in un baccanale sonoro fuori da ogni algoritmo, una disco-foresta collettiva tra ninna nanne e Armageddon, tra requiem e rave parties. 

Aggiungi il tuo brano alla playlist Spotify “MANIFESTO CANNIBALE extinction party”: https://open.spotify.com/playlist/33LTCpix6UG1jEshgx2x2Q?si=9f03cb2b5b9e414b

B.MOTION, Danza

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