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MARCO D'AGOSTIN

  • Accessibilità: Si
  • Sottotitolo: Scrivere lettere è sempre pericoloso
  • Summary: Apre la tre giorni tutta dedicata all’anniversario canoviano attraverso i linguaggi della danza: Scrivere lettere è sempre pericoloso.
  • Data evento: 24-07-2022
  • Dove: Chiostro del Museo Civico
  • Prezzo: € 7.00
  • Orario: 17.00
  • Tipologia: Danza
  • Luogo alternativo: In caso di maltempo l'evento si terrà in Chiesa di San Giovanni – Piazza Libertà.
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PRIMA NAZIONALE
COPRODUZIONE DEL FESTIVAL

ideazione Marco D’Agostin
con Agnese Baggio, Francesco Corsi, Eliana Crestani, Tiziana De Ruggieri, Hanna Kushnirenko, Roberta Peron, Beatrice Pozzi, Lucrezia Rosellini, Daniela Scotton, Matilde Sgarbossa
produzione Operaestate Festival

Scrivere lettere è sempre pericoloso, è un dispositivo di creazione coreografica a distanza, ispirato ai modi e alle forme dell’epistolario, già parte della ricerca creativa dell’artista della danza Marco D’Agostin.
Ripensato per includere anche riferimenti alle lettere e ai diari di Canova custoditi nei musei di Bassano, il progetto coinvolge un gruppo di cittadini che ha ricevuto dal coreografo alcune indicazioni per la costruzione della coreografia, consegnate sotto forma di lettere personalizzate. Le istruzioni coreografiche, che i partecipanti hanno fatto fiorire nello spazio domestico e senza mai incontrarsi, confluiranno in una performance estemporanea costruita come un incontro a sorpresa.
In un giorno e in un luogo pubblico dato, al quale saranno invitati anche gli spettatori, i performer si troveranno per la prima volta gli uni vicini agli altri, dando vita a un’imprevedibile performance fatta di appuntamenti prestabiliti ed avvenimenti casuali.
Marco D’Agostin è un artista attivo nel campo della danza e della performance, cresciuto artisticamente anche tra i progetti del CSC di Bassano, vincitore del Premio UBU 2018 come Miglior Performer Under 35. Nel triennio 22/24 è Artista Associato del Piccolo Teatro di Milano.
Il suo lavoro si interroga sul ruolo e il funzionamento della memoria, e pone al centro la relazione tra performer e spettatore.

OPERAESTATE FESTIVAL, Danza

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STEFANO PILIA/ ADRIAN UTLEY/ ALESSANDRA NOVAGA/ GIUSEPPE FRANCHELLUCCI/ ANSELMO PELLICCIONI

  • Accessibilità: Si
  • Sottotitolo: Spiralis Aurea
  • Summary: Il nuovo progetto del chitarrista e compositore elettroacustico Stefano Pilia mette in musica le connessioni tra natura e genere umano, in un’antologia di dodici composizioni, proposte con strumentisti eccezionali.
  • Data evento: 15-07-2022
  • Dove: Teatro Remondini
  • Prezzo: € 15.00
  • Orario: 21.20
  • Tipologia: Musica
  • Luogo alternativo: In caso di maltempo l'evento si terrà presso il Teatro Remondini.
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Stefano Pilia/ Alessandra Novaga/ Adrian Utley
Giuseppe Franchellucci/ Anselmo Pelliccioni

Prima nazionale

Spiralis Aurea è il nuovo progetto di Stefano Pilia, chitarrista e compositore elettroacustico, accompagnato sul palco da strumentisti eccezionali: Adrian Utley, musicista e produttore inglese, già membro dei Portishead; Alessandra Novaga, chitarrista milanese che dalla classica si è mossa verso i territori della sperimentazione; e i violoncellisti Giuseppe Franchellucci e Anselmo Pelliccioni, noti sperimentatori della musica contemporanea elettronica.
Prende il titolo dall’album omonimo (pubblicato per l’etichetta Die Schachtel nel 2022) che è stato ispirato dalla visita di Pilia al Passo della Futa, luogo di riposo dei soldati tedeschi uccisi in Italia durante la seconda guerra mondiale: particolarmente colpito dall’esperienza, il compositore Pilia ha iniziato una riflessione su questo luogo in cui si mescolano pensieri, storia, simboli e geometrie. Proprio come in quella passeggiata, Pilia si avventura musicalmente in territori inesplorati che incrociano geometrie sacre, esperienze collettive, diverse definizioni di spiritualità.
Il titolo prende ispirazione dalla Spirale Aurea, formula matematica e forma geometrica accompagnata nei secoli da significati mistici e creativi: e infatti ciascuno dei dodici brani inizia con un’immagine sonora o un processo che è sia geometrico sia simbolico, tradotto da un’organizzazione quasi tangibile del suono. Una riflessione sull’uomo e sulla Natura, tra echi di musiche antiche e sperimentazioni acustiche ed elettroacustiche, che cercano un ordine e un significato altro all’interno di un mondo caotico e incerto.

OPERAESTATE FESTIVAL, Musica

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ROBERTO LATINI

  • Accessibilità: Si
  • Sottotitolo: Venere e Adone - siamo della stessa mancanza di cui son fatti i sogni
  • Summary: In questo periodo complesso per i teatri, Roberto Latini ha scelto di rivolgersi allo stesso argomento che scelse Shakespeare quando nel 1593 i teatri a Londra furono chiusi per la peste: Venere e Adone.
  • Data evento: 17-07-2022
  • Dove: Teatro al Castello "Tito Gobbi"
  • Prezzo: € 15.00/12.00
  • Orario: 21.20
  • Tipologia: Teatro
  • Luogo alternativo: In caso di maltempo l'evento si terrà al Teatro Remondini.
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di e con Roberto Latini
musica e suono Gianluca Misiti
luce e direzione tecnica Max Mugnai
costume Gianluca Sbicca
scena Marco Rossi
produzione
Compagnia Lombardi-Tiezzi
in collaborazione con Epica Festival e Armunia – Festival Inequilibrio

In questo periodo complesso per i teatri, Roberto Latini ha scelto di rivolgersi allo stesso argomento che scelse Shakespeare quando nel 1593 i teatri a Londra furono chiusi per la peste: Venere e Adone. Un mito in cui il Bardo inglese ritrova il tema dell’amore terrestre e quello divino, tradotto nell’azione di disarmo di un destino ineluttabile. Non stupisce che questo racconto affascini così tanti artisti: tra quelli contenuti nelle Metamorfosi di Ovidio, Venere e Adone è certamente uno dei miti più sorprendenti; poiché nella vicenda di Adone che muore nel bosco durante la caccia a un cinghiale, una morte contro cui nemmeno Venere stessa può nulla, è rivelato che anche gli Dei in tanti casi possono solo arrendersi al cambiamento.
Afferma Latini: “Lo si potrebbe percepire come un “mito della primavera”, il mito della rinascita. Venere e Adone è la storia di ferite mortali, di baci sconfitti che non sanno, non riescono a farsi corazza, difesa. Anche Amore non può nulla. Anche Amore è incapace; è sfinito, è logoro, è vecchio. Sconfitto. Eppure, cadendo, fa un volo infinito”.
Un volo infinito che si traduce anche in una carrellata di riferimenti in scena: da Shakespeare a Tiziano, da Rubens a Canova, dai Carracci a Ovidio, attraversando il mito nell’arte della parola e dell’immagine, accompagnati dalla sapiente arte teatrale di Latini. E in questo viaggio nel mito, fatto di un respiro-fotogramma, solo, fermato, definito, come a impedire che il racconto si possa compiere nel finale ormai noto, forse la speranza è che si possa vincere il destino dando all’Arte il compito di sfidare il tempo e trattenerlo. E di sospenderci nella tenerezza.

Teatro

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VASCO MIRANDOLA / GABRIELE GROTTO / MARTINA PITTARELLO

  • Sottotitolo: Non è stato un viaggio per mare
  • Summary: Uno spettacolo che inizia da un momento di intimità: quello di Meneghello con la moglie Katia, il momento che dà il via alla sua avventura letteraria.
  • Data evento: 21-07-2022
  • Dove: Rive del fiume Brenta
  • Prezzo: € 10.00
  • Orario: 21.20
  • Tipologia: Teatro, Musica
  • Luogo alternativo: In caso di maltempo l'evento si terrà in Chiesa Santa Maria del Carmine - Piazza Roma 13.
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lettura scenica di Martina Pittarello e Vasco Mirandola
ambientazioni sonore Gabriele Grotto

Uno spettacolo che inizia da un momento di intimità: quello di Meneghello con la moglie Katia, il momento che dà il via alla sua avventura letteraria. Un momento privato, che dà inizio a un percorso originale in dodici quadri che tocca alcuni dei momenti più importanti della sua vita (l'infanzia a Malo, i primi amori, la giovinezza, il dispatrio...) e della storia italiana (il fascismo, la guerra, la resistenza, il dopoguerra...).
In ogni passo proposto da Vasco Mirandola e Martina Pittarello, si ritrova l’inconfondibile ironia di Meneghello, nata dalla necessità di mantenere la giusta distanza dall'esperienza, da ciò che si è vissuto. Ma si ritrova anche la sua lingua, il dialetto altovicentino, inchiavicchiata alla realtà, e che dà corpo a una scrittura che sempre interroga il mondo, che vuole capire e scava nell'essenza della vita umana. Una scrittura ricca, fatta non solo di prosa, ma anche di filastrocche, conte, campane, scoppi, battaglie, spari, radio, pioggia, motori, grida, canti: i suoni che accompagneranno spettatori e attori in questo viaggio, con le ambientazioni sonore a cura di Gabriele Grotto. E proprio da un suono, dal tuono di un temporale, da qualcosa che scuote, parte un omaggio in forma di racconto, che fa uscire parole che sanno incantare, stupire, divertire, parole che facciano pensare, che sappiano raccontare il mondo così com’è.

I testi dello spettacolo sono tratti da Libera nos a malo, I piccoli maestri, Pomo pero, Fiori italiani, Bau-sète, Le Carte, Trapianti, Jura, Leda e la schioppa, La materia di Reading.
Un ringraziamento particolare a Valter Voltolini dell'Associazione Culturale Luigi Meneghello di Malo per i consigli e la sapienza della memoria. 

 

OPERAESTATE FESTIVAL, Teatro, Musica

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Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale- Compagnia Pippo Delbono

  • Accessibilità: Si
  • Sottotitolo: Amore
  • Summary: Per la prima volta al festival, Pippo Delbono, grande protagonista del teatro italiano, con la sua compagnia e il suo nuovo lavoro: Amore
  • Data evento: 26-07-2022
  • Dove: Teatro Remondini
  • Prezzo: € 20.00/16.00
  • Orario: 21.20
  • Tipologia: Teatro, Musica
  • Luogo alternativo: In caso di maltempo l'evento si terrà presso il Teatro Remondini.
  • Acquista Biglietto: Acquista Biglietto

uno spettacolo di Pippo Delbono
con Dolly Albertin,Gianluca Ballarè,Margherita Clemente,Pippo Delbono,Ilaria Distante,Aline Frazão,Mario Intruglio,Pedro Jóia,Nelson Lariccia,Gianni Parenti,Miguel Ramos,Pepe Robledo,Grazia Spinella
musiche originali di Pedro Jóia e di autori vari
scene Joana Villaverde
costumi Elena Giampaoli
luci Orlando Bolognesi
consulenza letteraria Tiago Bartolomeu Costa
suono Pietro Tirella

produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione
coproduzione São Luiz Teatro Municipal - Lisbona, Pirilampo Artes Lda, Câmara Municipal de Setúbal, Rota Clandestina, República Portuguesa – Cultura / Direção-Geral das Artes, Fondazione Teatro Metastasio di Prato, Teatro Coliseo, Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires e ItaliaXXI – Buenos Aires, Comédie de Genève, Théâtre de Liège, Les 2 Scènes - Scène Nationale de Besançon, KVS Bruxelles, Sibiu International Theatre Festival/Radu Stanca National Theater

con il sostegno del Ministero della Cultura

 

Amore è un viaggio musicale e lirico attraverso una geografia esterna - oltre al Portogallo, l’Angola, Capo Verde - e una interna, quella delle corde dell’anima che vibrano al minimo colpo della vita. Le note sono quelle malinconiche del fado, che esplodono in slanci energici attraverso la voce dei suoi cantanti, spalancata a raggiungere ogni angolo della sala; il ritmo quello ora di una parata, ora di un tableau vivant, ora di una lenta processione; l’immagine è un quadro che muta nei colori, si scalda e si raffredda. E c’è, poi, la parola poetica, restituita dal registro caldo dell’artista ligure attraverso il suo consueto, ipnotico, salmodiare al microfono.
“Questo spettacolo - racconta Pippo Delbono - presenta una duplice visione dell'amore. Da una parte - e sono i testi a prendere voce - ci mettiamo, tutti, alla ricerca di quell'amore, cercando di sfuggire alla paura che ci assale. In questo viaggio si cerca di evitarlo, questo amore, anche se ne riconosciamo costantemente l'urgenza; io lo ricerco, ma anche lo voglio, ed è proprio questo che fa paura. Ma il cammino - fatto di musiche, voci, immagini - riesce poi, forse, a portarci verso una riconciliazione, un momento di pace in cui quell'amore possa manifestarsi al di là di ogni singola paura”.
Amore è ancora una volta il tentativo di portare dentro al teatro la vita, liberarla dalla confusione che ha regnato sull’intera narrazione di questa odissea globale, spaventosa, terribilmente umana. Un progetto che nasce dall’incontro e dall’amicizia fra Pippo Delbono e il produttore teatrale italiano da anni attivo in Portogallo Renzo Barsotti e dal loro desiderio di realizzare insieme uno spettacolo sul Portogallo. Da qui inizia la ricerca sull’“amore” come sentimento, stato dell’anima. Un vero e proprio ingranaggio nell’organismo umano, che seleziona, sposta, frantuma e ricompone tutto ciò che vediamo, che sentiamo, tutto ciò che desideriamo. Amore vuole essere il tentativo di condivisione di un incontro fugace: l’amore è «un uccello rapace» che afferra e porta via e che, così facendo, si presenta come qualità totalmente umana. Le lingue diverse che si abbracciano nella trama sonora sono espressione di questa terra, il Portogallo, che accoglie e che lascia tracce; lo slancio poetico ci ricorda quale forma di rispetto dovremmo sempre offrire a quei moti dell’anima altrimenti sempre messi sotto assedio dalla paura, dalla diffidenza, dalla vergogna.

 

 

OPERAESTATE FESTIVAL, Teatro, Musica

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